1.
C’è un’antica tradizione nel Medio Oriente: la notte di Pasqua una
fiaccola accesa viene lanciata da una torre della città santa,
Gerusalemme. Il suo bagliore viene visto dal monastero di San Saba,
nel deserto di Giuda, che a sua volta rilancia quella luce nel buio
della notte. Un chiarore che passa da oscurità ad oscurità, di regione
in regione, di torre in torre, fino a raggiungere, come bella notizia, il
monte Sinai. Una luce che sveglia l’aurora. Come è accaduto il
mattino di Pasqua: Cristo è risorto!
2.
Cristiano, che tu sia consapevole o meno, che tu ti senta peccatore o
meno, con la tua sola presenza sei nel mondo portatore di speranza.
Cristiano, ci sei?
Questi giorni oscuri e di sangue hanno bisogno di te.
3.
Belli i canti che hanno cominciato a risuonare nelle nostre chiese
dopo mesi e mesi di silenzi, ma più bella ancora la testimonianza del
cristiano che non scappa dalla complessità del presente. In una corsia
di ospedale, dai banchi di una scuola, dal laboratorio di un’azienda
“fa speranza”!
4.
La speranza è un contagio positivo:
– suscita solidarietà e mette insieme amici senza distinzione alcuna:
«Ogni uomo è mio fratello».
– invita alla sobrietà perché la vita dell’uomo non dipende dai suoi
beni
– sostiene la responsabilità ed il servizio, perché si passa da morte a
vita amando (cfr. Gv 3,14).
Buona Pasqua!