È di cinque morti, tra cui un cittadino italiano, e di una dozzina di feriti, il bilancio della sparatoria in una discoteca di Playa del Carmen, località turistica caraibica dello stato messicano di Quintana Roo, nella penisola dello Yucatan, una settantina di chilometri a Sud di Cancun. Delle cinque persone uccise, tre erano guardie di sicurezza del locale. Oltre all’italiano sono morti due canadesi, un colombiano e una messicana, morta nella calca successiva alla sparatoria. Quattro persone sono state fermate.
Sparatoria
Secondo le prime ricostruzioni dei media, in base alle testimonianze diffuse sui social network, intorno alle 3 del mattino (le 9 in Italia) almeno un uomo armato ha aperto il fuoco davanti al locale Blue Parrot Playa, frequentato da molti stranieri, soprattutto americani e inglesi, dove c’era la festa di chiusura del festival di musica elettronica Bpm. «Hanno sparato contro l’accesso principale. Sembrava che volessero sparar per uccidere il massimo possibile di gente», ha raccontato Valerie Lee, collaboratrice di una rivista britannica.
Guardie
Sulla pagina Facebook, insieme alle condoglianze per le vittime, l’organizzazione del Festival ricostruisce alcune fasi della sparatoria: si sarebbe trattato di un solo uomo armato, che ha aperto il fuoco al di fuori del locale, sulla 12esima strada. Tre delle vittime sono guardie di sicurezza della Bpm che hanno impedito all’uomo di entrare nel locale: «hanno perso la vita mentre cercavano di proteggere gli spettatori, dentro al locale», si legge.
Trafficanti di droga
Voci di una seconda sparatoria in un altro locale, The Jungle, sono state poi smentite. Le sparatorie nei club non sono infrequenti in Messico e sono spesso legate alla presenza nelle discoteche di membri delle gang criminali locali. Secondo alcuni media locali ad aprire il fuoco sarebbe stato un trafficante di droga, esponente del Cartello del Golfo, al quale le guardie avevano impedito l’accesso al locale. Il Corriere della Sera