Meteora, a Matera trovato il terzo frammento del bolide

(ANSA) – MATERA, 20 FEB – È stato rinvenuto ieri un altro
reperto del bolide di San Valentino, il frammento di un
meteorite finito sul pavimento di un’abitazione di Matera il 14
febbraio scorso: lo si è appreso stamani nel corso di una
conferenza stampa, coordinata dal sindaco, Domenico Bennardi,
alla quale hanno partecipato tra gli altri Giovanni Pratesi
dell’Università di Firenze, Daniele Gardiol (in
videocollegamento) dell’Inaf di Torino e coordinatore nazionale
della rete Prisma, la Prima Rete Italiana per lo
Studio delle Meteore e dell’Atmosfera dell’Istituto Nazionale di
Astrofisica, Dario Barghini e Carmelo Falco di Rete Prisma.
    Il reperto è stato rinvenuto nelle vicinanze dell’abitazione
da Silvia Padilla con un magnete, insieme a Pierluigi Cox,
dell’associazione ternana astrofili. È, per consistenza, il più
grande (intorno ai dieci grammi all’incirca) tra i 100 di
dimensioni diverse raccolti – per complessivi 70 grammi – che
vanno da pochi micron a due-tre grammi. Gli esperti hanno
annunciato un iter di analisi e di indagine che durerà un anno e
coinvolgerà organismi scientifici nazionali e internazionali.
    Domani, è stato spiegato, i frammenti raggiungeranno i
Laboratori del Gran Sasso, per misurare gli isotopi. Seguiranno
le indagini petrografiche e di microscopia ottica ed
elettronica. Coinvolta anche la Open University (Inghiterra) per
le indagini con isotopi a ossigeno. La certificazione
dell’organismo internazionale giungerà a conclusione
dell’analisi dei risultati: “Noi ci attendiamo informazione
importanti – ha detto Pratesi – che riguardano le origini e lo
sviluppo del nostro sistema. Il materiale è interessante e in
quantità sufficiente per condurre tutte le analisi necessarie”.
    Dal canto suo Falco (Rete Prisma) ha parlato di un ritrovamento
eccezionale, avvenuto a poche ore dall’avvistamento del
meteorite: ”È stato un evento eccezionale. Una grande ricerca,
fruttuosa. Ci sono stati tre ritrovamenti di frammenti
interessanti. La ricerca continua ma ci riteniamo ampiamente
soddisfatti del ritrovamento”. (ANSA).
   


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