Migliaia di firme per cambiare la finanziaria: prosegue la massiccia azione della CSU

Con l’assemblea dei delegati sindacali svoltasi oggi pomeriggio, prosegue la massiccia azione della CSU per cancellare o modificare gli articoli più iniqui della finanziaria, e per rivendicare una riforma tributaria che realizzi equità e giustizia sociale. L’assemblea, molto partecipata, ha espresso il proprio sostegno a tutti i punti della petizione sulla quale la CSU ha avviato una raccolta firme rivolta a tutti i lavoratori e i cittadini, ribadendo l’unità di tutto il mondo del lavoro e la ferma volontà di respingere qualsiasi attacco strumentalmente volto a creare divisioni tra le diverse categorie di lavoratori.

Tra i punti maggiormente stigmatizzati, la tassa sui frontalieri, che ha un carattere discriminatorio e sul quale la CSU si sta muovendo in varie direzioni, sia sul piano interno che internazionale, e il pensionamento forzato dei dipendenti pubblici. Su entrambi questi punti, la CSU ha già raggiunto un importante risultato: ha infatti ottenuto la disponibilità di oltre 20 consilieri a firmare la richiesta, da presentare al collegio dei garanti, di dichiarare incostituzionali queste norme, che per la CSU devono  essere cancellate dall’ordinamento sammarinese.

Le risorse per il bilancio dello stato vanno reperite, in un’ottica di equità e giustizia sociale, attraverso una riforma fiscale, che lo stesso Governo è impegnato a realizzare entro giugno, che accerti i patrimoni di quelle categorie che per troppo tempo non hanno dichiarato al fisco secondo le proprie reali ricchezze.

Forte preoccupazione per la bocciatura da parte dell’OCSE della Repubblica di San Marino. L’Ocse, infatti, ha rilevato «numerose lacune dell’ordinamento» di San Marino «di una gravità tale da non consentire uno scambio di informazioni a fini fiscali in linea con gli standard Ocse”, mettendo in luce, in particolare, serie carenze normative per quanto riguarda la disponibilità delle informazioni relative a numerosi soggetti pubblici, tra cui società fiduciarie, nella identificazione dei beneficiari dei trust nonché negli obblighi di trasparenza informativa e di tenuta delle scritture contabili delle società di persone straniere, che hanno sede di direzione effettiva nella RSM. San Marino, quindi, secondo l’OSCE, non ha ancora creato le condizioni di piena trasparenza richieste dalla comunità internazionale, e ciò rappresenta una gravissima penalizzazione per il nostro paese.

Una bocciatura che testimonia la preoccupante inadeguatezza dell’azione del Governo, oltre a confermare ulteriormente la necessità prioritaria e imprescindibile per il paese di firmare gli accordi con l’Italia contro le doppie imposizioni.

I delegati sindacali, da parte loro, sono impegnati a diffondere la petizione all’interno dei luoghi di lavoro e tra i cittadini, e di raccogliere quante più firme possibili a sostegno degli obiettivi sindacali. L’azione della CSU prosegue, oltre che con la raccolta firme con l’obiettivo di raccoglierne diverse migliaia, con un ampio ciclo di assemblee sui posti di lavoro di tutti i settori privati e pubblici, che avrà inizio fin da domani.

Ufficio Stampa CSU