Fino ad oggi, sul fronte dell’emergenza immigrazione, si parla quasi sempre dei pericoli provenienti dall’esterno dei confini europei. Rotta turca, rotta libica, rotta algerina e tunisina, sono questi i principali fronti aperti su cui si cerca di intervenire, con l’obiettivo di scongiurare nuove partenze dalle coste africane o dall’Anatolia. Ma emerge sempre di più invece un fronte tutto interno all’Europa: quello greco.
La Grecia come una polveriera
Il paese ellenico, come si sa, affronta da dieci anni a questa parte gravi difficoltà. La cura dimagrante imposta dalla Troika per il rientro dei debiti, si rivela un cappio al collo da cui i greci non riescono affatto ad uscirsene, nonostante i proclami degli ultimi mesi. Ed un paese che non riesce ad avere mezzi sufficienti a spegnere gli incendi, come accaduto questa estate, difficilmente può trovare le risorse per accogliere migliaia di migranti che partono dalle coste turche. Il problema si mette ben in evidenza dal 2015, anno in cui dalla Siria e dall’Iraq arrivano centinaia di carovane tramite la Turchia: è l’apertura della cosiddetta “rotta balcanica”, che porta i migranti verso il centro ed il nord dell’Europa. Fino a quando però gli stessi paesi della penisola chiudono le frontiere in quanto impossibilitati a gestire un flusso di questa portata. E così la Grecia, vedendo i suoi confini settentrionali sbarrati, deve sobbarcarsi l’onere di accogliere migliaia di profughi.
Migranti in Grecia che provano a scappare verso Italia e Germania
Per questo adesso è lecito pensare che dentro la stessa Ue potrebbero aprirsi rotte interne di migranti. Tra le migliaia di richiedenti asilo presenti in Grecia, in tanti iniziano a pensare di scappare verso altre mete. Si potrebbe in poche parole riaprire la rotta balcanica, con i migranti questa volta non provenienti da paesi esterni alla comunità bensì dal paese dell’Ue più in difficoltà. Segnali in tal senso arrivano dai social. Su Facebook, come viene segnalato su LaPresse, è attiva la pagina “Border crossing in Greece“: qui vengono immesse sul web testimonianze di persone accampate in Grecia e pronte ad attraversare le frontiere settentrionali. Sempre sui social prende corpo l’iniziativa di alcuni curdi che vivono ad Atene, che invitano i migranti presenti nel paese ellenico ad unirsi ad una sorta di “marcia” volta a forzare i controlli alle frontiere ed uscire quindi dalla Grecia.