Un anno fa si preferì tacere di fronte alla classifica impietosa di Banca Mondiale ‘doing business’, allora il Paese perse 14 posizioni e fu il risultato peggiore mai ottenuto. Oggi si esulta per averne recuperate cinque ma l’economia è tutt’altro che in salute.
E’ trascorso ormai quasi un anno ma è ancora fresca la memoria di come fu ‘trattato’ il report ‘doing business’ che lo scorso anno come di consueto venne diffuso alla fine di ottobre da Banca Mondiale. Allora di tale report si parlò in Repubblica oltre tre mesi più tardi e solo quando a darne notizia furono i media (ne parlò ovviamente anche il nostro giornale). Nessun comunicato governativo approdò nelle redazioni dei giornali e il perché è presto detto: lo scorso anno il Paese perse 14 posizioni passando dalla 79° posizione alla 93°, ciò dopo aver perduto 2 posizioni anche nel 2017 passando dalla 77° posizione alla 79° appunto. Quest’anno invece è tutta un’altra musica, si fa per dire! Essendo sempre gli stessi i suonatori non ci si poteva aspettare chissà cosa ma Banca Mondiale ha certificato un lieve per quanto impercettibile miglioramento facendo guadagnare alla Repubblica 5 posizioni che sono bastate al segretario all’industria per commentare ai microfoni di Rtv che i dati sono positivi sebbene si debba puntare ad una maggior crescita.
Ma viene piuttosto da chiedersi se non si tratti invece di un canto del cigno. Che il Paese non sta bene non è necessario che ce lo venga a dire Banca Mondiale che peraltro non ha scritto il contrario. Siamo pur sempre, con tutto il rispetto, dopo lo Zambia!
E per quanto anche nella vicina Italia si siano impegnati parecchio a perder posizioni, ci separano dal nostro grande vicino ben 37 posizioni. Quel che poi più preoccupa è che il trend non si sta affatto invertendo ora che il ‘piano’ descritto dall’ordinanza del giudice Morsiani sembra essere stato de finitivamente portato a termine con la svendita degli Npl.
Che cosa scriverà, c’è da chiedersi allora, Banca Mondiale il prossimo anno?
Quello non era certo un ‘piano’ per risollevare il Paese dallo stato di crisi in cui versa. Era semmai un piano per farlo sprofondare in una crisi infinita utile soltanto ad arricchire gli speculatori. Ma noi ovviamente non ci ‘ diamo’ troppo di quel che raccontano opposizioni e ordinanze, attendiamo fiduciosi il report del prossimo anno!
La RepubblicaSM
Ecco cosa scrive su Facebook, ovviamente, il Segretario Zafferani.