I migranti bloccano Ancona: ”dateci SUBITO l’asilo politico”. In 300 arrivano da tutta la regione e mandano in tilt la città

Migranti: manifestazione ad AnconaTrecento migranti richiedenti asilo politico e permesso di soggiorno bloccano il centro di Ancona. Una manifestazione inizialmente fuori controllo ha messo a dura prova la tenuta del capoluogo marchigiano. E’ dovuta intervenire la polizia per tenere a bada i giovani in arrivo da tutte le Marche per protestare contro la Commissione Territoriale, alla Prefettura di Ancona, l’organo che decide il loro futuro.

Per molti di loro, quasi tutti, il permesso di protezione non sarà convertito in permesso di lavoro, dunque al termine dei rispettivi procedimenti giudiziari (il ricorso in tribunale dopo il parere negativo della Commissione che ha dato loro il diniego) queste persone saranno clandestine, senza aiuti, senza un lavoro, col rischio della deriva criminale: «Ho 20 anni e sono fuggito dalle persecuzioni contro la mia etnia – dice Oumar Konè, Costa d’Avorio, entrato nel programma di una delle associazioni che seguono i migranti dopo la divisione in quote regionali del Ministero dell’Interno –, ho viaggiato fino alla Libia e con la barca sono arrivato a Lampedusa, poi a Bologna e infine nelle Marche. Ho seguito corsi di formazione, di lingua italiana e da due anni aspetto il documento per iniziare a vivere. Voglio restare in Italia e lavorare».

Nelle Marche sono circa 3mila gli stranieri entrati nel programma di protezione. Di loro, specie dopo la crisi umanitaria nei Balcani legata alla guerra in Medio Oriente, più del 90% rischiano di vedersi respinte le domande di asilo. Una decina di giorni fa i migranti avevano chiesto il permesso alla questura di Ancona per manifestare ieri.

Permesso accordato, ma in parte disatteso. Secondo le regole i migranti – giunti da tutta la regione in pullman, treno e con altri mezzi – avrebbero dovuto concentrasri in piazza Roma e poi in corteo fino a piazza del Plebiscito. Partenza e arrivo sono stati rispettati, peccato che in mezzo il gruppo si sia diviso e una parte abbia bloccato il traffico in corso Stamira e piazza Kennedy, costringendo la polizia municipale a deviarlo.

Agenti sorpresi e traffico in tilt, proteste da parte degli anconetani, le saracinesche di alcuni negozi tirate giù. In realtà, a parte limitate tensioni con la polizia, senza che scoppiassero incidenti, non ci sono stati disordini.

Per evitare il peggioramento della situazione, una rappresentanza dei migranti per Paesi e zone – Burkina Faso, Pakistan, Mali, Costa d’Avorio e Bangladesh – è salita in Prefettura dove c’è stato un summit con la responsabile della Commissione Territoriale e il Capo di Gabinetto. Quest’ultimi hanno promesso di fare il possibile, sebbene potrebbe essere inutile, mentre i migranti, in assenza di novità positive, sono pronti a tornare ad Ancona. Così in un post su Facebook il segretario della Lega Nord Matteo Salvini: «Non sono profughi? Non scappano dalla guerra? Hanno pure la faccia tosta di rompere alla gente che lavora? Espulsioni. Punto. Domenica sarò personalmente nelle Marche».

Il Resto del Carlino