Migranti, dichiarato lo stato d’emergenza

Il governo ha deliberato lo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale sull’immigrazione. La decisione è stata presa alla luce dell’eccezionale incremento dei flussi di persone migranti attraverso le rotte del Mediterraneo. Lo stato di emergenza è sostenuto da un primo finanziamento di cinque milioni di euro e avrà la durata di sei mesi.

La proposta era arrivata da Nello Musumeci. “Abbiamo aderito volentieri alla richiesta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ben consapevoli della gravità di un fenomeno che registra un aumento del 300%. Sia chiaro, non si risolve il problema, la cui soluzione è legata solo ad un intervento consapevole e responsabile dell’Unione europea“, ha spiegato il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare.

Cos’è lo stato di emergenza

In sostanza le strutture dello Stato, grazie allo stato di emergenza, potranno velocizzare l’iter di alcune procedure. In tal modo sarà possibile poter contare sugli strumenti necessari per garantire sempre e in modo strutturale la prima accoglienza per i migranti che arrivano nel nostro Paese. In tal modo non solo si faciliteranno le procedure, ma si darà anche un sostegno concreto alle Isole e alle Regioni che non possono essere lasciate sole.

L’ok di Occhiuto

Per Roberto Occhiuto la dichiarazione da parte del Consiglio dei ministri dello stato di emergenza sulle migrazioni è un passo assolutamente positivo: a suo giudizio, considerando che le Regioni del Sud sono messe alla prova del fenomeno complesso, è del tutto “giusto” riconoscere poteri speciali al ministero dell’Interno e alle istituzioni al fine di aggrontare e gestire la situazione degli sbarchi in Italia.

Per il presidente della Regione Calabria il governo guidato da Giorga Melonibene ha fatto a mettere in campo una misura indispensabile per incidere in processi spesso non gestibili con l’amministrazione ordinaria“. Nei mesi estivi il quadro è destinato a peggiorare eppure l’Italia continua a fronteggiare da sola un’emergenza del genere. Da qui l’appello di Occhiuto all’Unione europea: “Concorra concretamente ad affrontare le migrazioni in maniera solidale, e soprattutto attraverso nuovi ed efficaci mezzi di soccorsi in mare e contestualmente di ricollocamento dei migranti tra i diversi Paesi dell’Ue“.


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