
(ANSA) – CAGLIARI, 02 FEB – Tre migranti marocchini salvati
miracolosamente in mare davanti alle coste del sud Sardegna: ma
era una messinscena architettata da un cittadino libico di 57
anni, membro dell’equipaggio di una nave gasiera attraccata nei
giorni scorsi a Sarroch, che è stato arrestato dalla Polizia per
favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Un viaggio pagato profumatamente, 4.000 euro a testa per il
trasporto da Tripoli. All’insaputa dell’equipaggio e del
comandante, i tre sarebbero stati nascosti in un vano della nave
lo scorso 28 gennaio, quando è salpata per l’Italia. Quando la
gasiera è arrivata a circa due km dalla costa e si è posizionata
all’ancora nella rada di Sarroch, chi ha organizzato il
trasporto li ha fatti calare in mare, facendogli prima indossare
i giubbotti salvagente. A quel punto, però, i tre, spaventati
dal mare agitato, avrebbero iniziato a urlare per chiedere
aiuto. Alcuni membri dell’equipaggio si sono accorti di quelle
tre persone in balia delle onde e li hanno soccorsi, credendoli
davvero dei naufraghi. Per paura di ritorsioni, nessuno dei tre
ha raccontato la verità al resto dei membri della nave o al
comandante, sino a quando sono stati sentiti dalla Polizia e da
Frontex.
I soldi per la traversata sarebbero stati consegnati, a Tripoli,
a un non meglio identificato “funzionario dell’immigrazione
libica”, che poi avrebbe affidato i tre marocchini allo
scafista. Il fermato si trova ora nel carcere di Uta, mentre i
tre marocchini hanno presentato domanda di asilo alla Questura,
che sta valutando anche il rilascio di un permesso di soggiorno
per motivi di giustizia, considerato che i tre hanno reso
dichiarazioni utili alle indagini.
Intanto, secondo i dati forniti dalla Questura di Cagliari,
nel 2022 sono stati 168 gli sbarchi con 2.030 migranti gestiti
dall’Ufficio immigrazione, mentre nel 2021 vi erano stati 123
sbarchi con 1.680 migranti. La particolarità – fanno sapere
dalla Polizia di Stato – è che tranne pochissimi casi, finora
sono stati scoperti solo viaggi autonomi. (ANSA).
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