Migranti: Guardia Costiera la nave di Bansky avrebbe ostacolato i soccorsi

La Guardia Costiera spiega perchè la nave Louise Michel è in stato di fermo a Lampeusa.

Dopo aver effettuato il primo intervento di soccorso in acque libiche, la nave Louise Michel contravveniva all’impartita disposizione di raggiungere il porto di Trapani, dirigendosi invece verso altri tre barconi sui quali, peraltro, sotto il coordinamento dell’Imrcc (Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo), stavano già dirigendo in soccorso i mezzi della Guardia Costiera italiana. È questo il motivo che, ai sensi del cosiddetti decreto ong, ha portato al fermo della nave Louise Michel da parte dell’autorità marittima di Lampedusa. Lo riferisce in una nota la Guardia Costiera. Inoltre, la nave della ong Louise Michel finanziata da Basky ha avuto un comportamento che complicava il delicato lavoro di coordinamento dei soccorsi. E’ quanto precisa la Guardia Costiera. La nave della ong era giunta ieri nel porto dell’isola con a bordo 178 migranti, soccorsi su quattro diverse imbarcazioni (il primo evento avvenuto in aera Sar libica, i successivi tre in area Sar maltese). Secondo quanto si legge ancora nella nota, le disposizioni impartite alla Louise Michel di dirigersi verso Trapani ed evitare altri soccorsi, valutate le sue piccole dimensioni, erano anche tese a evitare che la nave prendesse a bordo un numero di persone tale da pregiudicare sia la sua sicurezza che quella delle imbarcazioni di migranti a cui avrebbe prestato soccorso. La non osservanza delle disposizioni – prosegue la Guardia Costiera – ha inoltre rallentato il raggiungimento di un porto di sbarco per i migranti salvati nel primo intervento, inizialmente individuato in quello di Trapani dal ministero dell’Interno, inducendo così a ridisegnare la decisione in modo da far convergere l’arrivo della ong, per motivi di sicurezza e di urgenza, nel porto di Lampedusa, già peraltro sollecitato dai numerosi arrivi di migranti di questi ultimi giorni.

Cominciati i trasferimenti dall’hotspot di Lampedusa. Sono 180 i migranti che hanno lasciato l’isola e in serata arriveranno a Porto Empedocle. La nave Diciotti, nel primo pomeriggio, inizierà l’imbarco di altre 600 persone che verranno trasferite a Reggio Calabria. All’hotspot di contrada Imbriacola in questo momento sono presenti 2.377 ospiti. Un secondo barchino, con a bordo 20 sudanesi, etiopi ed eritrei, è stato intanto soccorso al largo dell’isola dalla Guardia di finanza. Il gruppo ha dichiarato d’essere partito da Zawia in Libia e di aver pagato 2000 dollari per la traversata.

Almeno 29 migranti provenienti dall’Africa subsahariana sono morti al largo della Tunisia a causa del naufragio dell’imbarcazione sulla quale si trovavano mentre cercavano di attraversare il Mediterraneo per raggiungere l’Italia: lo ha reso noto alla Reuters un funzionario della ong Forum tunisino per i diritti sociali ed economici. L’agenzia di stampa, che riporta la notizia sul suo sito, non precisa quando è avvenuta la tragedia. La Guardia costiera tunisina ha salvato 5 persone dall’imbarcazione davanti alla costa di Mahdia, ha aggiunto il funzionario della ong, affermando che i migranti erano partiti dalle spiagge di Sfax. Recuperati 10 cadaveri.

Recuperata 91ma vittima del naufragio a Cutro 
Ad un mese esatto dal naufragio il mare ha restituito un altro cadavere. Si tratta della 91esima vittima della tragedia avvenuta il 26 febbraio ha Steccato di Cutro. Gli uomini di capitaneria di porto e Vigili del fuoco questa mattina hanno recuperato il corpo in avanzato stato di decomposizione di un uomo dell’apparente età di 30 anni. Come disposto dalla prefettura di Crotone le ricerche non si fermeranno. All’appello secondo i dati raccolti tra i sopravvissuti mancherebbero 10 persone che si trovavano a bordo del caicco.

Due naufragi in area Sar maltese
E’ di otto morti e 97 superstiti il bilancio dei due naufragi avvenuti ieri in area Sar maltese. In nottata sono stati sbarcati sul porto di Lampedusa i cadaveri di quattro persone, tre uomini e una donna, dalla motovedetta Cp324 della Guardia Costiera. Assieme ai corpi, su molo Favarolo sono stati fatti scendere anche altri 49 sopravvissuti, originari di Camerun, Costa d’Avorio e Guinea. Qualche ora prima, erano state sbarcate altre 4 salme (3 uomini e una donna) e due sopravvissute, entrambe della Costa d’Avorio, mentre il peschereccio tunisino Montacer aveva trasferito 46 persone (19 donne e 9 minori) tratte in salvo dopo che il barchino di 7 metri sul quale viaggiavano si è ribaltato.


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