Migranti, l’Ungheria sbarra i binari Vienna: «Orban ricorda i nazisti»

IMMIGRAZIONE: ANCORA SBARCHI, QUASI 9.000 ARRIVI DA LUGLIOFLASH da un’Europa sotto pressione. La Svezia attende l’arrivo di 90mila profughi entro dicembre: il Paese, dieci milioni di abitanti, aveva accolto lo scorso anno più di 80mila richiedenti asilo. «C’è una crisi, ma non per noi. È una crisi per coloro che fuggono», dice il direttore dell’Agenzia nazionale per l’immigrazione. Spostiamoci a est: a Varsavia in cinquemila hanno marciato contro l’afflusso di profughi, nonostante la Polonia, 38 milioni di abitanti, non sia stata sfiorata dai caotici arrivi di queste settimane.
Più a sud, le ferrovie ungheresi hanno cominciato i lavori per la costruzione di una ‘porta’ lungo i binari della linea in arrivo da Subotica, in Serbia: una barriera per le migliaia di migranti che passano illegalmente il confine lungo la ferrovia, per evitare il muro metallico alla frontiera costruito con gran chiasso e poca utilità in quese settimane dal premier ungherese Viktor Orban.
Le scelte di Budapest fanno sbottare Vienna: il cancelliere Werner Faymann, socialdemocratico, paragona il trattamento dei migranti da parte di Orban alle deportazioni naziste. «Stipare i rifugiati in treni e inviarli in posti totalmente differenti da quelli dove credono di andare ci ricorda i capitoli più bui della storia del nostro continente», ha detto a
Der Spiegel. Immediata la risposta ungherese: ha convocato l’ambasciatore austriaco pretendendo spiegazioni. Così come la settimana scorsa Faymann aveva fatto con quello ungherese, chiedendogli di «rispettare la Convenzione dei diritti umani di Ginevra».

E DI GINEVRA ha parlato ieri il nuovo leader dei laburisti britannici, il ‘rosso’ Jeremy Corbyn: «Abbiamo una responsabilità, in quanto firmatari della convenzione di Ginevra, di assicurare a queste persone cure e sostegno», ha dettosubito dopo essere stato eletto secondo le previsioni, con una decisa svolta a sinistra del partito. «I migranti sono vittime della guerra, del degrado ambientale, della povertà, delle violazioni dei diritti umani – ha aggiunto – l’annullamento delle loro aspirazioni e del loro futuro rappresenta uno dei crimini più grandi commessi in questo secolo. Rispondiamo con umanità, sostegno e compassione. La crisi dei rifugiati deve avere soluzioni pacifiche».

UNA soluzione monetaria la cerca l’agitato governo di Parigi: il ministro dell’Interno Cazeneuve ha promesso ai 600 sindaci riuniti per l’emergenza un aiuto forfettario di mille euro per ogni posto che sapranno trovare a un rifugiato o a un richiedente asilo da ora fino al 2017. E non si arresta l’esodo verso la Germania: circa 10mila migranti e profughi sono giunti ieri a Monaco di Baviera: erano stati 5.800 il giorno precedente.

Fonte: LA STAMPA