Roma, 7 maggio. “Davanti a un costante calo dell’occupazione, che nei prossimi mesi potrebbe attestarsi a livelli drammatici, e di fronte alla crisi nera che si prospetta, con un aumento degli italiani e degli immigrati regolari a rischio povertà, è colpevole e irresponsabile innescare una battaglia ideologica per la regolarizzazione di 600.000 stranieri irregolari”.
Lo afferma in una nota i parlamentari della Lega Jacopo Morrone e Elena Raffaelli
“E’ falso e fuorviante sostenere che la regolarizzazione sarebbe necessaria per coprire la richiesta di braccianti per i lavori stagionali, soprattutto in agricoltura. Si tratta di un pretesto che nasconde ben altri obiettivi. La regolarizzazione di massa di stranieri a basso profilo professionale, occupati saltuariamente in agricoltura per pochi euro, avrebbe ricadute negative sotto tutti gli aspetti. Sarebbe dannosa per i migranti, nei fatti usati come schiavi con l’unica prospettiva di vivacchiare nel degrado grazie a sempre minori sussidi pubblici in un paese che, nel prossimo futuro, sarà appresso da enormi problemi di sussistenza e welfare. Ma la regolarizzazione selvaggia sarebbe negativa anche per gli italiani disoccupati disponibili a lavorare nel settore agricolo a condizioni accettabili, che si vedrebbero negata anche questa possibilità. E sarebbe deleteria per l’intero Paese che rischierebbe un nuovo assalto migratorio senza avere risorse per affrontarlo, con ricadute anche sul fronte sicurezza, perché inevitabilmente gran parte dei migranti sarebbero attratti dal circuito criminale. Già oggi gli sbarchi, nel silenzio assoluto, sono aumentati del 400 per cento. Segno indiscutibile che al Governo ci sono partiti che non hanno politiche migratorie serie ma inseguono interessi che vanno in senso opposto e contrario a quelli del Paese”.
Ufficio Stampa Lega Romagna