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(ANSA) – ANCONA, 16 GEN – Con un’ordinanza sul ricorso
presentato in difesa di un richiedente protezione
internazionale, il Tribunale di Ancona “obbliga la Questura di
Ancona a ‘formalizzare la ricezione della domanda di protezione
internazionale entro 5 giorni dal provvedimento’”. Lo riferisce
l’Ambasciata dei Diritti Marche che ha illustrato la decisione
durante una conferenza stampa ad Ancona. Il richiedente, un
27enne, per l’Ambasciata dei diritti era stato in qualche modo “costretto a dormire in strada” dopo la mancata formalizzazione
della domanda. L’Ambasciata dei Diritti ha lamentato il fatto
che la Questura non aveva avviato la “procedura di accoglienza
come previsto dalla norma vigente” e a diversi richiedenti “non
veniva fatta formalizzare la domanda di protezione”.
Circostanza che aveva “costretto” queste persone a “dormire
in strada”. Per questo, sottolinea l’Ambasciata dei Diritti
Marche, “avevamo promesso che avremmo fatto ricorso anche alle
vie legali. Ebbene avevamo ragione”. “Il tribunale di Ancona –
spiega l’Associazione Onlus – si è espresso con un’ordinanza
chiara che obbliga la Questura di Ancona a ‘formalizzare la
ricezione della domanda di protezione internazionale entro 5
giorni dal provvedimento’”. “Le motivazioni del giudice sono
articolate – conclude l’Associazione – e riportano con
precisione leggi italiane e disposizioni europee che non
lasciano dubbi a nessuna interpretazione”.
“Pensiamo – riferisce l’Ambasciata dei Diritti Marche – che
attualmente i richiedenti asilo presenti ad Ancona, che hanno
presentato la domanda in Questura” siano “più o meno” una cifra “che va dalle 70 alle 100 persone”, numero che “varia perché nel
frattempo ci sono stati anche degli accoglimenti”. (ANSA).
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