Salvini a Radio Padania: “Il 2 giugno festa della Repubblica invasa”. Il premier risponde nella eNews: “Arrivi in media con il passato”. “Finché non li aiuteremo a casa loro, continueremo a tamponare, ma non è soluzione”. Boschi: “Anche Germania per il Migration Compact”
ROMA – E’ stato un weekend di cronache drammatiche dal Mediterraneo, con centinaia le vite salvate ma anche centinaia perdute lungo la rotta che dal Nord Africa punta all’Italia, tornata porta principale per l’Europa dopo il trattato Ue-Turchia che, pur fragile, ha interrotto il flusso verso la Grecia e l’avanzata dai Balcani. Matteo Renzi dedica ai migranti ampio spazio nella sua eNews, per ricordare che quei barconi in precaria navigazione tra speranza e ignoto, tra vita e morte, sono carichi di uomini, donne e bambini.
Dunque, “non sono solo numeri” insiste il premier, riproponendo il fulcro attorno a cui ruota il Migration Compact, la proposta italiana alla Commissione europea: “Io dico: aiutiamoli a casa loro davvero, con la cooperazione internazionale e un diverso modello di aiuti allo sviluppo. Nel frattempo salviamo quante più vite umane possibili, sapendo che non c’è nessuna invasione: i numeri sono sempre gli stessi, più o meno. C’è una grande crisi umanitaria nel Mediterraneo e non solo nel Mediterraneo: noi proponiamo di affrontarla con determinazione e visione a medio termine, non inseguendo le paure o i voti”, come fa chi “meschino urla parole come: sistema al collasso, emergenza, invasione”.
La ministra per le Riforme, Maria Elena Boschi, a Berlino incontra Peter Altmeier, ministro della Cancelleria e coordinatore del governo tedesco per la crisi dei profughi. “La Germania – riferisce dopo il colloquio – appoggia il Migration Compact nella sua struttura, come ha anche detto Angela Merkel nella sua recente visita in Italia. Su alcuni profili, ad esempio gli eurobond, c’è una discussione aperta” e, ricorda Boschi, Renzi “ha detto che si possono individuare eventuali soluzioni differenti purché resti l’impianto generale”.
La eNews di Renzi suona immediatamente come la risposta a Matteo Salvini, che in vista del 2 giugno parla a Radio Padania di “festa della Repubblica invasa e disoccupata”. E che, dopo la diffusione della comunicazione del premier, replica via Twitter: “Renzi definisce meschino chi parla di invasione. #iosonomeschino ma non schiavista, complice o fesso”.
“Il nostro modello di gestione dell’emergenza, a differenza di altri Paesi – prosegue il premier -, non ha situazioni di disagio come i campi di Idomeni o di Calais. L’italia c’è, con i suoi valori e con la sua forza. Aspettando che anche il resto di Europa si renda conto fino in fondo dell’importanza politica e umana di questa sfida”.
Le migrazioni, spiega il presidente del Consiglio, rappresentano “un fenomeno che durerà anni e che necessita di un’azione in Africa. Da farsi come Unione Europea, come abbiamo proposto. Finché non li aiuteremo per bene a casa loro, continueremo a cercare di tamponare, ma un tampone non è mai la soluzione. Finalmente qualcosa si muove e l’Unione Europea pare intenzionata a scommettere davvero sul Migration Compact proposto dall’Italia”.
“Nel frattempo” Renzi rivolge un plauso a “quelle italiane e quegli italiani che ogni giorno, rischiando la propria, salvano centinaia di vite umane. Come fa il dottor Pietro Bartolo a Lampedusa, la cui storia ho ricordato al tavolo del G7 come esempio. Come fanno donne e uomini della marina militare, della guardia costiera, delle forze dell’ordine”. “Quello che un po’ stride, e talvolta mi sembra meschino – osserva amaro il premier -, è l’atteggiamento di chi grida e urla, in questi casi. Di chi usa sui media, e non solo, parole come: sistema al collasso, emergenza, invasione”.
“Stiamo parlando – conclude Renzi – di numeri che sono più o meno, a seconda delle settimane, gli stessi degli ultimi due anni. Un decimo di quelli che ha preso la Germania lo scorso anno. Numeri che nella percezione mediatica sembrano molto più grandi. Ma sono numeri in media con il passato e non superiori a altri Paesi. Il punto è che non sono solo numeri. Ma sono bambini che muoiono nelle stive. Mamme che accettano di rischiare la vita e farla rischiare ai propri figli, tale e tanta è la loro disperazione”.
A Radio Padania, Matteo Salvini parla di “bugie del sistema dell’informazione renziano”, ma “c’è una parte maggioritaria d’Italia che non ne può più”. Il leader della Lega Nord non risparmia neanche la Chiesa: “Mi stupiscono certi vescovi, per fortuna pochi, che spalancano le porte ai clandestini in particolare islamici, che vengono qui non per integrarsi ma per imporre, nell’ambito di un’invasione programmata. Una posizione che finirà per danneggiare anche loro. Non capisco se ci sono o ci fanno”.
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