Migranti, Vienna: “A breve controlli più rigidi. Al Brennero anche soldati”

imageLa linea dura austriaca confermata da interviste dei ministri di Interno e Difesa.

Vienna conferma la linea dura contro la migrazione. Il ministro alla difesa austriaco Peter Dosozil annuncia “controlli serrati al Brennero, anche con l’utilizzo di soldati”. “Visto che i confini esterni dell’Unione europea non vengono efficientemente tutelati, l’Austria a breve metterà in sicurezza i suoi confini”, dice il ministro al quotidiano tedesco “Die Welt”. Intanto il ministero degli interni Johanna Mikl-Leitner ribadisce al Münchner Merkur la determinazione dell’Austria per “garantire stabilità e sicurezza”. “I cittadini di certo capiranno, se ci saranno code”, commenta in riferimento all’intenso flusso di turisti sull’asse del Brennero. L’Austria è convinta che con l’accordo con la Turchia si intensificherà la presenza di migranti sulla rotta mediterranea. “Sappiamo che nei prossimi giorni il tempo migliorerà e che centinaia di migliaia di persone si metteranno in cammino”, dice Mikl-Leitner.

La Grecia intanto è pronta a rinviare in Turchia 750 migranti a partire da lunedì, in base all’accordo concluso tra Ankara e l’Unione europea. Lo riferisce l’agenzia di stampa greca Ana, secondo la quale l’operazione dovrebbe svolgersi su tre giorni tra l’isola di Lesbo e il porto turco di Dikili. “I preparativi sono in corso”, ha detto il portavoce dell’unità di coordinamento dei rifugiati in grecia, Yiorgos Kyritsis. Secondo l’Ana, l’agenzia europea Frontex ha noleggiato due navi turche per l’operazione e i suoi agenti saranno mobilitati per scortare individualmente i migranti. La Turchia, da parte sua, nega che i rifugiati
respinti dalla Grecia sul proprio territorio vengano deportati in Siria, come accusa Amnesty International.

Un funzionario del ministero degli esteri, in un intervista al quotidiano Hurriyet ha definito l’accusa di Amnesty “senza fondamento”, anche perchè “nessun siriano è mai stato deportato verso il confine in 5 anni di conflitto”.

La Repubblica