
“Non prendiamo esempio dai nostri governi che fanno i decreti cosi a cazzo di cane, che non c’è una logica. Noi dobbiamo essere più lucidi. Questo non dovevo dirlo ma l’ho detto, mi è venuto così”. Lo ha detto, nella conferenza stampa alla vigilia della sfida casalinga contro il Cagliari, l’allenatore del Bologna, Sinisa Mihajlovic che ha replicato con questo paragone a chi gli chiedeva se la sua squadra dovesse puntare ad un attaccante svincolato, come il croato Mario Mandzukic alla luce dell’infortunio patito dalla punta Santander.
“In queste situazioni di difficoltà – ha aggiunto – non bisogna farsi prendere dal panico, dall’ansia: bisogna rimanere con i piedi per terra, ragionare. Bisogna rimanere lucidi e fare le cose con una logica”. Di recente, sempre in un intreccio tra sport e politica, il tecnico serbo, commentando l’apertura decisa dal presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, degli impianti della regione ad una quota di spettatori, aveva detto, riferendosi proprio al governatore: “ha fatto una cosa coraggiosa, non sembrava nemmeno di sinistra”. Rimanendo invece sul tema della rosa falcidiata dagli infortuni, in particolare dopo quello patito dalla punta Santander, Mihajlovic si è limitato ad osservare che l “non c’è sul mercato degli svincolati nulla che ci può soddisfare. Prendere per prendere non mi va: aspettiamo così, poi vediamo quello che succede”. Il nome di Mandzukic, ha aggiunto rivolgendosi ai giornalisti, “io non lo ho mai sentito, lo sento da voi, Mandzukic. Non è che non ci serva, non voglio prendere per prendere. E’ uno svincolato – ha concluso l’allenatore del Bologna – e deve tornare in forma: uno grosso così, passano due mesi, arriva a gennaio” prima di essere pronto”.
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