MILANO – La sconfitta di Udine fa male per tanti motivi. E’ la terza di fila tra campionato e Coppa Italia, ma è la prima con un avversario non di prima fascia. Con Juventus e Napoli una frenata era preventivabile. Con l’Udinese molto meno. Il ko del Friuli inoltre lascia in eredità problemi fisici non secondari a due calciatori importanti per Montella: De Sciglio e Bonaventura.
DE SCIGLIO UN MESE DI STOP – De Sciglio ha sostenuto esami clinici questa mattina in una clinica privata del centro di Milano dopo l’uscita dal campo di ieri pomeriggio in seguito all’entrata dell’argentino De Paul (il mancato “rosso” al talento sudamericano, poi subito autore del gol partita, ha fatto molto arrabbiare l’ambiente rossonero). Il terzino azzurro dovrà fermarsi 3-4 settimane a causa di una distorsione alla caviglia destra. Scongiurato quindi un problema più serio a livello di legamenti dell’articolazione. De Paul ha cercato di chiudere l’episodio: “Ho già chiesto scusa a De Sciglio. Non sono il tipo di giocatore che entra per fare male all’avversario”.
BONAVENTURA SIMBOLO – Ora a Milanello c’è attesa per conoscere le condizioni di Bonaventura uscito nel primo tempo a Udine a causa di un problema muscolare nella zona degli adduttori, dopo aver firmato la rete del momentaneo vantaggi milanista. Serviranno nuovi accertamenti per capire l’entità dello stop. L’ex atalantino è il simbolo dei giocatori rossoneri che hanno dovuto giocatore moltissimo nel corso della stagione. Uno degli insostituibili di Montella, inevitabilmente spremuti a questo punto dell’annata anche se il numero 5 ha saputo sempre offrire un rendimento eccellente.
ESTERNI PREVEDIBILI – Chi invece sta accusando una certa flessione è Suso. Con la partenza di Niang, il rodaggio ancora da completare di Deulofeu, l’infortunio di Bonaventura e il deficit di utilizzo di Honda, il Milan si trova in difficoltà proprio nel settore di campo sul quale Montella ha puntato maggiormente per costruire i buoni risultati dei mesi scorsi: le fasce offensive. Era lì che si annidava l’imprevedibilità del gioco rossonero. Adesso invece gli allenatori avversari iniziano a leggere certi movimenti trovando le opportune contromosse. Da questo punto di vista, Suso può avere paradossalmente pagato la debordante prestazione di Doha in Supercoppa con la Juventus. Da quel momento è diventato chiaro a tutti che, per fermare il Milan, era necessario per prima cosa limitare lo spagnolo.
RINFORZI PER TORNARE A SORPRENDERE – Non a caso è sugli esterni offensivi che il Milan ha concentrato i suoi sforzi – necessariamente limitati vista la coabitazione con Sino Europe in attesa di evoluzioni sul “closing”- nel corso di questo mercato di gennaio: prima Deulofeu, ora Ocampos, uno dei migliori finora nel Genoa che se ne priva nella seconda parte del campionato per un prestito secco da 500.000 euro. L’argentino questa mattina ha sostenuto le visite mediche a Milano, poi è andato nella sede del club rossonero per definire gli ultimi dettagli prima della firma. A questo punto restano i due nuovi arrivi e Suso per ridare vivacità alla manovra sulle fasce. La Repubblica