Tra il Milan e Pippo Inzaghi è finita. Ed è finita malissimo. Dopo una stagione fallimentare, era “esonerato” da tempo, tanto che la società aveva già stretto l’accordo con “mister futuro”, Sinisa Mihajlovic. Peccato però che l’ufficialità dell’esonero sia arrivata soltanto poche ore fa, oggi, martedì 16 giugno. Un tweet dell’account ufficiale della società: “Il Milan comunica di aver esonerato l’allenatore della prima squadra, Filippo Inzaghi, che ringrazia per l’opera svolta”. Un cinguettio gelido, quasi indifferente.
Le parole di Pippo – A stretto giro di posta, ecco la replica – calorosa e tagliente – di Inzaghi: “Termina così un’esperienza indimenticabile, che mi ha arricchito sia da un punto di vista professionale che personale – ha scritto l’ormai ex allenatore rossonero su Facebook -. Rimane l’amarezza e la delusione di non aver avuto l’opportunità di continuare, dopo un anno di esperienza sarei stato ancora più carico e consapevole…ma questo è il calcio”. Un messaggio caloroso verso i tifosi, dunque, ma anche una staffilata alla società, che sta tutta nelle parole “amarezza” e “delusione”.
Finisce malissimo – Ma il fatto che tra Pippo e il Milan sia finita davvero male lo testimonia la parola chiave contenuta nel tweet della società: “Esonerato“. Già, perché tra il Milan e Inzaghi non è stato trovato alcunaccordo sulla rescissione consensuale del contratto. Pippo non si è accontentato di una buonuscita, e si è preso la sua rivincita su una società da cui si è sentito tradito e abbandonato troppo presto. Quale rivincita? Semplice: con l’esonero incasserà tutto il resto dell’ingaggio, i700mila euro netti che gli sarebbero spettati per la prossima stagione.