L’allenatore rossonero convocato in sede dall’ad che seguirà la squadra in ritiro. Se vorrà essere confermato dovrà vincere adesso, non l’anno prossimo.
Galliani mette in guardia Seedorf. «Contano i risultati, non il progetto». Da oggi iniziano, per il bene del Milan, le prove tecniche di convivenza forzata fra l’amministratore delegato milanista e l’allenatore olandese, la cui posizione resta a forte rischio a causa dei risultati negativi conseguiti (7 sconfitte su 12 gare).
Ieri alle 15 l’ad milanista, reduce da due incontri ravvicinati ad Arcore con Silvio Berlusconi (che condivide con il vicepresidente le perplessità sulla gestione tecnica di Seedorf, tanto da aver coinvolto fedelissimi come Fedele Confalonieri nelle consultazioni con esponenti del mondo Milan per comprendere metodi, lacune ed originalità dell’allenatore) ha convocato in sede Clarence Seedorf (prima impegnato a Milanello in un incontro con i tecnici delle giovanili) per un lungo e approfondito colloquio.
Dopo giorni di gelo tra i due (l’allenatore non ha mai digerito che Galliani nel dopo-Sassuolo avesse spinto per l’ingaggio di Filippo Inzaghi, l’ad rimprovera all’olandese di voler esondare dalle proprie competenze pretendendo a ogni piè sospinto contatti con gli azionisti) si sono ritrovati, per un’ora e mezza, faccia a faccia. Da soli, senza l’ingerenza della manager del tecnico, Deborah Martin, considerata presenza troppo invadente nelle dinamiche interne del club.
Numerosi gli argomenti all’ordine del giorno, sia di tipo squisitamente calcistico (l’utilizzo di giocatori fuori ruolo, un modulo troppo spregiudicato, allenamenti conditi da discorsi fiume) sia comportamentale. Nel cahier de doléances mostrato dalla società (mai il Milan è parso così coeso come testimonia la contemporanea presenza di Silvio e Barbara Berlusconi, di Galliani e Confalonieri al vertice di martedì) non sono mancate critiche legate alla confidenza fatta da Clarence ai capi ultrà la settimana dopo l’arrivo in Italia («tre quarti dei giocatori non sono da Milan, non li voglio il prossimo anno»), i ritardi agli allenamenti (le vanità da star che erano tollerate quando era calciatore non sono ammesse ora che ha il compito di dare l’esempio), l’assenza al defatigante nella palestra dell’hotel di Madrid il giorno dopo la disfatta con l’Atletico.
Galliani ha soprattutto ricordato a Seedorf che, come ogni allenatore del mondo, anche lui sarà valutato in base ai risultati. Che se non arriveranno gli saranno fatali: nonostante il tecnico sia legato al Milan da altri due anni di contratto, come potrebbe essere ripresentato sulla panchina del Milan il prossimo anno dopo una serie di risultati disastrosi? La stagione in corso non può essere considerata solo una lunga preparazione alla prossima: ecco perché le partite con Lazio e Fiorentina saranno decisive.
Non a caso, Adriano Galliani ha modificato il proprio programmadi viaggio e ha deciso di stare vicino alla squadra per tutta la durata del ritiro, fino alla partita di Firenze di mercoledì. Da un lato vigilerà sull’atteggiamento del gruppo per evitare cali di tensione, dall’altro osserverà da vicino il lavoro dell’allenatore, fatto che nelle ultime settimane non gli era stato consentito. Seedorf non permetteva la presenza al campo di troppe persone: lo stesso ad, dopo 28 anni di Milan, aveva la sensazione di essere a Milanello un ospite indesiderato. Da oggi viene siglata la tregua. Quanto durerà? Corriere.it