Ci sono anche 14 persone denunciate. Una pizzeria di Cinisello Balsamo la base operativa del gruppo che era strutturato secondo modelli mafiosi. Il capo veniva chiamato “padrino”
Dodici persone arrestate e 14 denunciate. La polizia postale di Milano, che ha agito grazie al supporto di Europol, le accusa di far parte di un’organizzazione criminale transnazionale specializzata nella clonazione di carte di credito. In carcere sono finiti cittadini romeni accusati aver messo in piedi un’associazione per delinquere finalizzata all’uso illecito di carte di credito, ma tra le attività contestate alla banda c’è anche lo sfruttamento della prostituzione.
Le indagini, inizialmente condotte dalla Procura di Milano, sono state poi proseguite dalla Procura di Monza, visto che i principali indagati si muovevano nella zona di Cinisello Balsamo (Monza e Brianza) e avevano la base operativa in una pizzeria della zona. In un anno di indagini, gli investigatori hanno ricostruito l’organigramma del gruppo, scoprendo un’organizzazione strutturata secondo modelli gerarchici non dissimili da quelli mafiosi, anche per il gergo utilizzato: il capo dell’organizzazione che è risultato avere un forte radicamento nella criminalità organizzata rumena era chiamato con l’appellativo “Padrino”.
Secondo gli investigatori, del giro facevano parte anche alcuni esercenti compiacenti, ubicati tra Milano e Monza, che si prestavano per far monetizzare illecitamente un ingente numero di carte di credito clonate e palesemente contraffatte. Poi ricevevano una percentuale in contanti. Fondamentale il rapporto instauratosi tra le due Procure lombarde e l’autorità giudiziaria di Pitesti (Romania), che ha permesso di procedere congiuntamente sequestrando anche gli illeciti profitti del gruppo sia in Italia sia, appunto, in Romania. Il gruppo clonava delle carte di pagamento emesse da banche delle Isole Cayman, Cina, Panama, Giappone, Svizzera, Olanda, Regno Unito, Francia, Perù, Usa.
La Repubblica.it