Milano. La città promuove lo stop al traffico, oggi si replica. Dai Comuni un decalogo anti-smog

milano piazza del duomoMilano ha promosso il primo blocco di traffico per fermare lo smog. La città ha infatti risposto bene allo stop dalle ore 10 alle 16. Un silenzio irreale, strade con ciclisti e pedoni per sei ore padroni indisturbati. Una differenza sensibile che si è notata ancora di più subito dopo il ritorno alla normalità, con le solite vie trafficate piene di auto nelle ore della sera. I valori del Pm10 forniti dall’Arpa si sono confermati sopra i livelli anche se di poco e per questo la strategia del Comune continua: blocco anche oggi, sempre dalle 10 alle 16, e domani. Alla fine, sono state 300, a fronte di 1500 controlli eseguiti, coloro che non hanno resistito e si sono messi al volante o hanno raccontato di non aver saputo del divieto. Le multe, salate, andavano dai 164 ai 663 euro a seconda della gravità dell’infrazione. “Il trasporto pubblico funziona molto bene e questa sospensione dei motori per alcune ore è molto efficace e lo dice l’Arpa”, ha commentato Pisapia.

Il primo giorno di blocco di Milano è stato anche il giorno del vertice in Regione dei Comuni lombardi. Hanno prodotto un documento in dieci punti che dovrà essere approvato dalla Regione e dovrà essere sottoposto al governo. Per ora, solo ipotesi. Si tratta didieci punti programmatici da sottoporre a Regione e governo. Azioni da mettere in campo rapidamente per contrastare l’emergenza, ma anche obiettivi a medio termine che guardano più lontano. Un “decalogo” – al momento solo una proposta – che è stato presentato ieri dall’Anci Lombardia al governatore Roberto Maroni durante il vertice organizzato a Palazzo Lombardia. Intorno al tavolo – oltre ai vertici di Anci – anche gli assessori all’ambiente dei capoluoghi di Provincia di tutta la Lombardia.

Nel documento è stata messa molta carne al fuoco: si va dalla richiesta di creazione di un coordinamento tra Regioni della pianura padana per azioni condivise, alle risorse per il Tpl, dalle date di scadenza per la circolazione dei diesel, all’obbligo di sostituzione delle caldaie non a norma, dallo sviluppo del car sharing elettrico, agli incentivi per chi va a lavoro in bicicletta sul modello francese. Sui blocchi tuttavia una parola chiara non c’è stata. Nel decalogo si fa riferimento a generiche “azioni di emergenza” e “limitazioni del traffico in tutta la regione dopo un periodo definito di sforamento dei limiti”, ma non si entra nello specifico.

Lo stesso Roberto Scanagatti, presidente di Anci Lombardia e sindaco di Monza, preferisce parlare di un non meglio precisato “automatismo che scatti superata una certa soglia di sforamenti. Così fissiamo prima le regole del gioco in maniera tale che sappiamo tutti in anticipo che cosa deve accadere”. Insiste poi sulla necessità di un ruolo di regia da parte della Regione sulle decisioni da prendere. “Non è possibile che ogni sindaco debba decidere: il problema è più ampio e, come tale, va affrontato – spiega – Un’iniziativa di coordinamento inoltre va assunta anche nei confronti anche delle altre Regioni della pianura padana perché, come è noto, quello dello smog è un fenomeno molto più ampio e più diffuso”.

Dal canto suo il governatore Maroni ha mostrato tutta la sua contrarietà all’idea di blocchi come quello a Milano: “Non voglio fare polemica, perché su questi temi la polemica politica non serve a risolvere i problemi – ha detto – ma i miei tecnici mi dicono che non è efficace, perché alle fine del blocco c’è un picco di inquinanti maggiore rispetto al giorno”. La mancanza di chiarezza su questo punto del resto non è casuale: al tavolo di ieri, infatti, l’unico punto di attrito è stato proprio quello relativo ai blocchi, vista la contrarietà di Maroni. E la regione Lombardia ha integrato le proposte dell’Anci con altre misure, come ad esempio la possibilità di ridurre la velocità sulle autostrade e quella di anticipare gli stop alla circolazione per i diesel euro 3.

“Per noi sono importanti soprattutto la definizione di una data di scadenza delle caldaie e le certezze sui finanziamenti al Tpl”, ha detto l’assessore all’ambiente del Comune di Milano Pierfrancesco Maran. Già da oggi i tecnici si siederanno intorno a un tavolo per dare più sostanza a quelli che sono i punti emersi ieri. Con un duplice obiettivo: definire le proposte da fare al governo e magari adottare qualche provvedimento tramite

la formula del decreto. Per conoscere qualcosa di più concreto, quindi, bisognerà attendere le decisioni del Pirellone di oggi e la riunione di domani presso il ministero dell’Ambiente, con i vertici della protezione civile, i presidenti delle regioni e i sindaci delle città più coinvolte. Nel frattempo Milano affronta gli altri due giorni di stop ai motori. Oggi e domani il blocco alla circolazione continuerà secondo le regole stabilite, dalle 10 alle 16.

La Repubblica