Un pacco sospetto aveva fatto scattare l?allerta. Alfano: “Forse finalità allarmistiche”.
La fermata della metropolitana della Stazione Centrale di Milano è stata evacuata per un allarme bomba: un pacco sospetto è stato trovato alla fermata della linea M2 in direzione Abbiategrasso. Bloccata per oltre un’ora la circolazione dei treni in una zona nevralgica della città. Gli artificieri sono intervenuti e poco dopo sono state riattivate le linee della metro. Alfano: “Forse pacco lasciato con finalità allarmistiche”.
L’allarme bomba che ha fatto evacuare alle 16.55 la fermata Centrale della metropolitana di Milano è rientrato dopo che gli artificieri hanno scoperto che il pacco sospetto era in realtà un’autoradio. Era contenuta, insieme a una batteria da 12 volt, all’interno di una scatola di legno, grande circa 30 centimetri per 20, dalla quale uscivano alcuni fili elettrici. Era stata trovata sulla banchina della linea verde M2, in direzione Abbiategrasso. Due linee della metro sono rimaste interrotte per circa un’ora e mezza. La Stazione Centrale era stata evacuata.
Era un’autoradio con una batteria – Il pacco sospetto conteneva un’autoradio: lo hanno verificato gli artificieri intervenuti sul posto. Era contenuta, insieme a una batteria da 12 volt, all’interno di una scatola di legno, grande circa 30 centimetri per 20, dalla quale uscivano alcuni fili elettrici. Era stata trovata sulla banchina della linea verde M2, in direzione Abbiategrasso. Era una scatola con all’interno una batteria con dei circuiti elettrici quella che ha fatto scattare l’allarme alla fermata della metro della Stazione Centrale di Milano. Non c’era esplosivo all’interno, ma non si tratta di un normale pacco dimenticato da un viaggiatore.
Alfano: “Forse finalità allarmistiche” – “Il pacco è stato fatto brillare a distanza e non conteneva esplosivo. Probabilmente aveva finalità allarmistiche, ma innocue. Adesso stanno esaminando il girato delle telecamere per individuare chi lo ha lasciato”. Ha rassicurato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano.