«BISOGNA vincere e io sono qui per questo». Giuseppe Sala sembra già in campagna elettorale. Non ci sono più dubbi, il commissario Expo è pronto a scendere in campo come candidato sindaco alle primarie del centrosinistra del 7 febbraio, in vista delle elezioni comunali del 2016. Ieri sera, al termine di un incontro di oltre due ore con una cinquantina di esponenti del Pd milanese, il manager si è mostrato determinato: «Il problema non è partecipare, ma vincere». Un lessico quasi renziano.
Sì, perché Sala è il candidato sostenuto dal presidente del Consiglio Matteo Renzi. Ma non solo da lui. Ieri ha incassato il sostegno dell’ex premier Enrico Letta («Sala sarebbe un grande sindaco di Milano»). Il manager, però, non convince Sel, che non esclude di uscire dalla coalizione se Sala sarà in campo. Lui replica così: «Ognuno è libero di fare le sue scelte, ma non capirei, vista anche la mia disponibilità al confronto». La
road map del manager, in ogni caso, è fissata: lunedì Sala presenterà un primo bilancio dell’Expo e prima di Natale è attesa l’ufficializzazione della sua candidatura alle primarie.
Una corsa in discesa? Non proprio. Sala non è un politico e dovrà confrontarsi con due esponenti del Pd: il vicesindaco Francesca Balzani (l’annuncio della sua candidatura è atteso entro questa settimana) e l’assessore Pierfrancesco Majorino, già in campo. La Balzani è sostenuta dal sindaco Giuliano Pisapia, ma la sua corsa parte in salita. Il motivo? Majorino, assessore vicino alla sinistra dem, non ha nessuna intenzione di cedere il passo alla vicesindaco per far sì che il fronte anti-Sala schieri un unico candidato alle primarie. Alta tensione. Tanto che ieri Pisapia, al termine della riunione di giunta, ha lanciato un appello ai due assessori: «Basta polemiche sulle primarie».
SUL FRONTE del centrodestra, intanto, ieri sera vertice ad Arcore. Presenti Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. I leader di FI, Lega e Fdi hanno fissato una deadline: entro fine anno i nomi dei candidati sindaci per le grandi città al voto, da Roma a Milano. La Meloni vorrebbe il Campidoglio, mentre Salvini ha ribadito l’indisponibilità a correre da sindaco nel capoluogo lombardo. Il segretario del Carroccio punta a sfidare Renzi alle prossime elezioni politiche: il suo è un orizzonte nazionale, non locale. Il leader lumbard vedrebbe bene la candidatura di un imprenditore milanese contro Sala, c’è chi giura che abbia già individuato un nome, per ora top secret.
Gli altri papabili? Il direttore del Giornale Alessandro Sallusti ha già dato la disponibilità a candidarsi, ma un sondaggio di Euromedia Research di Alessandra Ghisleri sostiene che in un ballottaggio Sala-Sallusti il manager vincerebbe con quasi 20 punti di vantaggio sul giornalista. Un nome che metterebbe d’accordo Berlusconi, Salvini e la Meloni è quello del giornalista Mediaset Paolo Del Debbio, più alto nei sondaggi rispetto a Sallusti. Ma Del Debbio, per ora, ha sempre detto no.
La Stampa