
PECCATO che Martina Levato, ancora ieri chiamata al processo contro il suo Alex, abbia deciso di rispondere, a distanza di un’ora dal passaggio di Elena, e pur avendo concordato con i suoi avvocati Daniele Barelli e Alessandra Guarini (ma subito dopo ha avuto il colloquio a San Vittore con Boettcher) di avvalersi della facoltà di non rispondere come imputata in procedimento connesso. Un dignitoso silenzio farebbe meno danni. La Martina acidificatrice torna a dire che ciò che ha fatto è stato con un «unico complice, Andrea Magnani», e «a insaputa di Alex», a cui rivolge una comoda rampogna: averla «gettata nel caos mentale», uno «stato di fragilità in cui lui vedeva solo il suo lutto per esser stato tradito da me». Me lei ora «come donna, consapevole», non rifarebbe nulla: acido in faccia agli ex, si presume; ma indica, nell’ordine: «tatuaggi, sesso a tre, e andare con uno sposato».
Appena prima, all’undicesima penale di Elena Bernante, la signorina Agostoni disegna altri paesaggi. In bilico tra il «dispiacere di accusare Alex» – cui lancia un’occhiata imbarazzata – e il dovere della verità. Conosce Boettcher che ha appena lasciato Martina «perché lo aveva tradito». Assiste, in diretta telefonica, al tentativo di suicidio di quella, mentre è con lui in intimità. Poi, convinta a seguirlo in vacanza in Grecia, «perché la storia con Martina era finita, ma ormai la vacanza era stata pagata per due», accetta una sera di
menage a trois «per il compleanno di Martina, disse Alex». Quella sera «Alex fissò regole non scritte» risponde Elena al pm Marcello Musso che chiede ironicamente di illustrare il «quadro normativo». «Io e lui avemmo un rapporto regolare, Martina doveva guardare. Io non potevo baciarla: lei doveva restare pura. Poi lui ebbe con lei rapporti orali e anali». Martina non aveva solo la scarnificazione al volto: «Le aveva inciso col coltello schiena e interno coscia». Tornata a Milano Elena chiude: «Alex mi disse che Martina avrebbe fatto un lungo periodo di detenzione… per dimostrargli qualcosa. Io dovevo accettare che le stesse vicino fin quando fosse andata in carcere». Poi sarebbe toccato a Elena dare a re Alex «i nomi dei miei ex».
La Repubblica