Venti anni di violenze: botte con il manico della scopa e una coltellata, già 22 anni fa. Poi la scoperta: l’aguzzino che aveva sposato aveva una relazione con un’altra donna da cui tre anni fa era nato un figlio. L’ennesima lite nell’appartamento popolare di via Coronelli, al Giambellino, periferia sud-ovest di Milano. Lui che prende un coltello. La colpisce 23 volte. Poi va a giocare alle slot machine. Aveva raccontato di essere rientrato in casa dopo una passeggiata e di averla trovata cadavere, a terra, con la gola tagliata. Aveva detto lo stesso nel ’95 quando ferì la moglie alla schiena. Ma l’altra notte la sua versione è durata una manciata di ore. Gli uomini della Squadra Mobile guidata dal dottor Lorenzo Bucossi lo hanno incalzato durante un lungo interrogatorio negli uffici della Questura di via Fatebenefratelli, davanti al pm Gaetano Ruta e al procuratore aggiunto Alberto Nobili. Ha negato fino all’ultimo. Ma alla fine, intorno alle 3 di questa mattina, Luigi Messina è crollato e ha confessato di aver ucciso la moglie Rossana Belvisi, 50 anni, impiegata all’Inps di via Ripamonti. “Ieri mattina mia moglie ha iniziato a rinfacciarmi di avere una relazione extraconiugale e ha tentato di colpirmi con un ferro da stiro. Io ho afferrato un coltello e l’ho colpita. L’ho colpita per difendermi”.
“Alcuni mesi fa Rosanna Belvisi ha scoperto che il marito aveva un’amante con cui ha fatto un figlio tre anni fa. Ieri i due hanno litigato per l’ennesima volta e Luigi Messina l’ha accoltellata. Erano tornati da una vacanza di un mese a Pantelleria“, ha detto il capo della Mobile Bucossi, riportando la versione fornita da Messina durante l’interrogatorio del 53enne ex guardia giurata, e ora disoccupato. “L’omicidio è la conclusione di venti anni di violenze. Ci risulta che già nel 1995 – ha continuato Bucossi – la donna sia stata accoltellata alla schiena in casa e anche in quell’occasione Messina ha raccontato di aver trovato la moglie ferita rientrando nell’abitazione. Quella volta Belvisi riportò una prognosi di 10 giorni. A novembre, inoltre, le forze dell’ordine sono intervenute due volte per maltrattamenti. La picchiava anche con il bastone della scopa“.
Messina aveva provato a crearsi un alibi subito dopo l’omicidio, avvenuto intorno a mezzogiorno di domenica. Per tre ore, infatti, aveva gironzolato per il quartiere. Era andato a fare la spesa, aveva giocato alle slot machine in un bar, aveva comprato dei dolci in una pasticceria, si era fermato a parlare con le persone incrociate per strada. Sperava così che la sua faccia rimanesse impressa nella mente di chi lo aveva incontrato. Ma il suo maldestro tentativo è andato in frantumi davanti alle troppe contraddizioni e a quel taglio sulla mano, fresco, come appena fatto, notato subito dai poliziotti, scrive il Corriere della Sera. Tra gli abitanti del caseggiato popolare di via Coronelli, poi, non era un mistero che il rapporto tra i due fosse teso.
Era stato lui a far ritrovare l’arma e i suoi abiti sporchi di sangue, scoperti ieri in un cestino. Ed era stato lui a chiamare il 118 verso le 15, raccontando di aver trovato la porta di casa aperta e il cadavere della moglie in quelle condizioni. La coppia era appena tornata a Milano dopo una vacanza a Pantelleria, dove vive il fratello della Belvisi che era stata custode del palazzo, descritta dai vicini come una donna taciturna, molto seria, sempre sulle sue. Messina invece viene ricordato come un “tipo strano”. La coppia ha una figlia 24enne che non abita nella casa dei genitori.
Il delitto di Rossana Belvisi arriva a pochi giorni da quello di Tiziana Pavani, 55 anni, uccisa il 12 gennaio nella sua casa di via Bagarotti, nel quartiere Baggio, non lontano dal Giambellino. Per quell’omicidio è stato arrestato un suo conoscente, il 32enne Luca Raimondo Marcarelli, conosciuto su un sito di incontri, che ha confessato di aver ucciso per un presunto debito dopo aver usato cocaina, e di aver speso i soldi rubati. Anche lui dopo l’omicidio era andato a giocare alle slot machine. Il Fatto Quotidiano