L’incubo del fallimento è dietro l’angolo. Forse anche un po’ più vicino. E così riparte la caccia al salvatore della patria calcistica riminese. Proprio come era successo due anni fa. Allora quel ‘salvatore’ era stato Fabrizio De Meis. Lo stesso De Meis che oggi è nell’occhio del ciclone. Il Rimini non paga gli stipendi, il Rimini viene penalizzato in classifica. Il club biancorosso ha oltre un milione e mezzo di ‘buco’, ma soprattutto il Rimini del numero uno del Cocoricò non riesce più a tenere a galla una nave che da mesi imbarca acqua. Il -2 in classifica spaventa i tifosi, il resto non lascia indifferente Palazzo Garampi.
«Le notizie relative alle difficoltà economiche che sta attraversando il Rimini – scende in campo l’assessore allo Sport, Gianluca Brasini – e le nubi sempre più nere che si stanno addensando sul futuro di una delle società storiche della città ci preoccupano. E non poco». La preoccupazione si trasforma in un appello verso gli imprenditori locali troppo spesso ‘indifferenti’ e anche verso i creditori. «Anche in questo nuovo periodo buio – dice – le porte del Comune sono aperte per chiunque voglia mettersi in gioco per tentare perlomeno di salvare la stagione in corso. Credo e spero ancora che ci siano i margini per arrivare ad un accordo tra coloro che hanno davvero a cuore le sorti del calcio riminese e confido che si possa trovare una soluzione positiva che eviti il precipitare degli eventi».
De meis continua a trattare con la Luukap, la società di diritto inglese con la quale il club biancorosso sta tentando di uscire dalla crisi e considerata ‘nemica’ fino a non più di qualche settimana fa. Perché tra De Meis e la Luukap non sono sempre volate parole dolci, anzi. Dallo scorso mese di agosto a oggi a essere impegnati sono stati soprattutto i rispettivi accocati nelle aule di tribunale. Una storia che avevamo finito di raccontare con il 30% delle quote del club biancorosso sequestrate. Prima del riavvicinamento inaspettato. Ora quale modo gli amici e nemici stanno cercando di uscire dalla crisi ancora è difficile dirlo e anche i termini del potenziale accordo sono avvolti nella nebbia.Tra un decreto ingiuntivo e l’altro si cerca una soluzione, magari pensando, almeno fino alla fine di questo campionato, a una gestione congiunta per evitare un fallimento che non sarebbe il primo nella centenaria storia del pallone biancorosso. Per il momento l’unica certezza restano gli stipendi non pagati, quel bonifico da 200mila euro che ha rappresentato la goccia che ha poi fatto traboccare il vaso. Saranno gli uomini della Luukap i prossimi salvatori della patria calcistica riminese? Il Resto del Carlino
