Proroga dell’adeguamento alle norme antincendio per gli hotel, sospensione delle procedure di sfratto, più tempo per la gestione in forma associata delle funzioni fondamentali dei piccoli comuni, proroga dei contratti a tempo determinato dei dipendenti delle Regioni, slittamenti della centrale unica di committenza. E ancora, proroga dei contratti di solidarietà, più fondi per la cassa integrazione per la cessazione di attività. Sono alcuni dei più importanti emendamenti al decreto “Milleproroghe” approvati in Commissione. Li illustra il deputato PD riminese Tiziano Arlotti, primo firmatario in particolare dei provvedimenti sull’antincendio e sulla centrale unica.
“Con il primo emendamento abbiamo ulteriormente prorogato al 31 ottobre 2015 il termine fissato per l’adeguamento alla normativa antincendio delle strutture ricettive turistico-alberghiere con oltre 25 posti letto in possesso dei requisiti per l’ammissione al piano straordinario biennale di adeguamento antincendio. L’ulteriore proroga si è resa necessaria in quanto non è ancora stato approvato il decreto ministeriale attuativo e di semplificazione che dovrà poi essere notificato alla Commissione Europea per il parere di conformità”.
“In merito alla Centrale unica di committenza si proroga l’obbligo di costituzioni delle centrali di committenza unica per l’acquisto di beni e servizi da parte dei Comuni al 1° settembre 2015. Rimane ferma invece al 1° luglio l’obbligo di attivazione della centrale per la parte relativa ai lavori pubblici”.
“Con l’emendamento per la sospensione delle procedure di sfratto per particolari tipologie fino al prossimo luglio abbiamo dato una risposta efficace ad un problema di estrema delicatezza sociale, superando le rigidità iniziali del Ministero e trovando un punto di equilibrio che consente la tutela dei diritti dei proprietari, ma anche di non ignorare le necessità di fasce sociali in difficoltà in un contesto socio-economico deteriorato”.
“In materia di enti locali, viene spostato al 31 dicembre 2015 il termine per la gestione obbligatoria in forma associata delle funzioni fondamentali dei piccoli comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti (ovvero fino a 3.000 abitanti se appartengono o sono appartenuti a comunità montane. Si riaprono inoltre fino al 30 luglio 2015 i termini della procedura che consente agli enti locali, anche consorziati e in Unioni e comunità montane, di richiedere al Ministero della giustizia il ripristino dell’ufficio del giudice di pace”.
“Importanti emendamenti anche per il lavoro: le Regioni possono prorogare tutti i contratti a tempo determinato fino alla conclusione delle relative procedure di stabilizzazione. Viene poi prolungato per il 2015, nel limite di 50 milioni di euro, l’incremento del dal 60 al 70% dell’ammontare del trattamento di integrazione salariale per i contratti di solidarietà. Nel confermare per il 2015 il finanziamento erogato per la proroga di 24 mesi della cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) per cessazione di attività si incrementa inoltre di ulteriori 55 milioni di euro il limite massimo di spesa già previsto di 60 milioni di euro”.
“Per i liberi professionisti, in deroga a quanto previsto dalla legge di stabilità per il 2015, si consente ai soggetti in possesso dei requisiti di avvalersi per l’anno 2015 dei previgenti regimi agevolati per i contribuenti “minimi” e si ridetermina l’aliquota contributiva per i lavoratori autonomi, titolari di partita IVA, iscritti alla gestione separata INPS (abbassandola al 27 per cento per gli anni 2014 e 2015 e poi a salire)”.
“Infine si posticipa al 30 settembre 2015 il termine che i Comuni con popolazione tra i 5 mila e i 150 mila abitanti devono rispettare per ottenere il finanziamento previsto dal “Destinazione Italia” deiprogetti di promozione e coordinamento dell’accoglienza turistica, la valorizzazione di beni culturali e ambientali, nonché il miglioramento dei servizi per l’informazione al turista, anche in vistadell’EXPO 2015”.
Dopo il parere negativo del Governo e la bocciatura da parte della Commissione bilancio della Camera dell’emendamento sui canoni pertinenziali incamerati, Arlotti si è espresso duramente arrivando a votare contro lo stesso Esecutivo. “Senza la moratoria della riscossione coattiva dei maxicanoni demaniali, 200 imprese balneari cosiddette ‘pertinenziali’ in tutta Italia rischiano di non poter continuare ad esercitare la propria attività, a fronte dell’oggettiva difficoltà di corrispondere i canoni spesso insostenibili rimodulati dopo la Finanziaria 2007. Continuerò con i colleghi la battaglia per dare sostegno concreto agli operatori che si trovano in grossa difficoltà”.