SCHIANTO MORTALE A VILLA VERUCCHIO. LA SORELLA DI FILIPPO CENNI : “MIO FRATELLO ERA UN PERICOLO PER SE’ E PER GLI ALTRI”

nuovo-pronto-soccorso-ospedale-infermi-rimini-e1304412987711E’ finita così la vita sopra le righe di Filippo Cenni, 46enne di Villa Verucchio. Esanime su quella via del Casale che l’aveva visto crescere e prendere piano piano la sua “strada” in una spirale di violenza malata. A due passi dalla chiesa del paese, dalla piazza principale e dai locali notturni ancora aperti. Il più vicino, il Ghetto 46 stava abbassando le serrande in quel momento. Il proprietario è stato il primo a precipitarsi tra l’ammasso di lamiere.  

” Ho sentito un boato incredibile. Ho lavorato per alcuni anni nel pronto intervento ma non avevo mai visto nulla di simile. Il corpo per metà dentro la macchina e per metà sull’asfalto.”

Grazie a Dio non ha ucciso nessuno! Ma questa situazione poteva e doveva essere fermata! Per anni mi sono appellata alle varie istituzioni ma non sono mai stata ascoltata e queste sono le conseguenze

E’ un tono duro e amareggiato quello di Raffaella Cenni, sorella di Filippo, che continua

Per anni ho combattuto perchè qualcuno prendesse provvedimenti . Mio fratello era una mina vagante, aveva pure usato armi contro di noi, contro la sua famiglia! Per tre volte l’avevo denunciato. Mio fratello era un pericolo per se e per gli altri. Doveva essere rinchiuso in una struttura specializzata. Sono andata al Simap, al Sert, sono stata personalmente a parlare con alcuni magistrati in Tribunale e li ho supplicati di fare qualcosa perchè medici e assistenti sociali mi hanno detto di non poter fare nulla. Oltre a non avermi aiutata gli avevano persino tolto il divieto di rientro a casa dopo le 22 e gli erano stati allentati i controlli a cui doveva sottoporsi. una specie di libertà vigilata. Ho chiesto di sottoporlo a TSO mala risposta è stata che non c’erano le condizioni adeguate. Domenica sera ho chiamato i carabinieri per segnalargli che mio fratello aveva preso la macchina ma non poteva guidare perchè la patente gli era stata sospesa. Per fortuna non ha ucciso nessuno. Ho provato in ogni modo a far sentire la mia voce ma.. tutte le porte a cui ho bussato per chiedere aiuto, le ho trovate chiuse!

Sara Ferranti