Missione navale contro gli scafisti. Guerra alle imbarcazioni sospette

migranti immigratiMENTRE in mezza Europa la «battaglia di terra» si combatte ogni giorno con muri, filo spinato, poliziotti che controllano i migranti sui treni e alle frontiere di Austria e Francia, quella di mare, forse, sta per iniziare. EuNavFor Med, la missione navale europea a comando italiano dalla plancia della portaerei Cavour passa alla cosiddetta Fase 2: la caccia attiva ai trafficanti di esseri umani. Partita con grandi aspettative e propositi lanciati dalla Ue fino a oggi la missione, che pure ha utilizzato azioni di intelligence e ricognizioni aeree, in realtà ha fatto solo soccorso. Ora dovrebbe dedicarsi anche anche a blitz di polizia del mare. La proposta di passaggio dalla fase 1 alla 2 è stata presentata giorni fa dal comandante della missione, l’ammiraglio di divisione Enrico Credendino, alla Ue. Tra domani e sabato in Lussemburgo, al tavolo dei ministri della Difesa e degli esteri, è atteso il via libera. La dinamica si ispira all’operazione Ue-Atalanta per reprimere la pirateria marittima tra Corno d’Africa e Oceano indiano.
In base al diritto internazionale, le navi militari in acque internazionali potranno controllare e fermare natanti che navigano privi di bandiera riconoscibile o anche che battono bandiera nazionale se c’è il fondato sospetto che siano coinvolte in traffico di uomini o trasportino armi. L’operazione, su cui per ora la Marina non fornisce dettagli, appare comunque molto delicata e scivolosa.

NEL MIRINO ci sono anche le carrette cariche di migranti ma col rischio che questi siano usati come scudi umani. Verosimilmente le navi militari potranno puntare più facilmente alle imbarcazioni di appoggio o che spesso fanno da coordinamento ai viaggi dei «barconi della morte».
Fase 2 efficace? Tutto da vedere. Quindi, per ora, nessuna incursione nelle acque libiche per le quali serve un accordo col governo ancora diviso in due fra Tripoli e Tobruk. La Fase 2 prevede anche che i militari possano salire a bordo delle navi sospette per ispezionarle. Attività non facile. Che succede in caso di rifiuto? E se gli scafisti sparano? Abbiamo visto come è andata con i due Marò, pure in altro contesto. Difficile tracciare uno scenario a tavolino, ma sul momento toccherà a chi comanda decidere l’uso previsto della forza. Le regole d’ingaggio, precisano fonti militari, sono comunque molto precise. L’obiettivo del secondo tempo della partita è il salto di qualità nella lotta agli scafisti che fino a oggi non si è riusciti a produrre. La forza in mare, dispone di quattro navi (portaerei Cavour, fregata tedesca Schleswig -Holstein, rifornitrice tedesca Werra e nave ausiliaria britannica Enterprise), tre elicotteri (due italiani EH101, uno inglese), due aerei (un Falcon francese e Seagal lussemburghese). EuNavFor prevederebbe anche una Fase 3 con incursioni e distruzione di imbarcazioni a terra. Ma per ora resta una missione impossibile.

Fonte: LA STAMPA