“Rimuoverlo è un atto di coscienza per la laicità, a garanzia di tutti gli elettori. E raccontarlo non diffama chi lo fa”. Così recita la sentenza emessa dal giudice Paolo Siracusano del Tribunale Civile di Modena in relazione ad una situazione accaduta in un seggio di Sassuolo in occasione delle elezioni politiche del 9-10 aprile 2008.
Una controversia tra la scrutatrice di centro-sinistra e il rappresentante di lista leghista finita nelle aule di giustizia. Motivo scatenante la richiesta di un elettore ateo di togliere il crocefisso dal seggio. Per il giudice tale richiesta non costituisce un’azione squalificante o offensiva verso la collettività, bensì una dimostrazione di sensibilità nei confronti di coloro che si riconoscono nei principi laici che sono posti a fondamento dello stato.
Salvatore Occhiuto