
Bloccato a fine gennaio a Wuhan, nella città cinese epicentro della pandemia del Sars-Cov2, insieme ad altri colleghi, poi in quarantena alla Cecchignola di Roma una volta rientrato in Italia e infine – tornato a casa – bloccato dal ‘lockdown’ italiano a Montale, nel Modenese. È la storia del tecnico del settore ceramico di Modena Michel Talignani, 45 anni.
“Speravo di essere riuscito a scappare da questo virus e invece non c’è stato verso, mi ha inseguito fino in Italia”, dice. Talignani è stato tra i primi a raccontare all’Italia via Skype quello che stava accadendo in Cina: “A Wuhan – ricorda – si parlava soltanto di contagiati e di morti, i guariti non esistevano, il virus non guardava in faccia a nessuno, chiunque prendesse moriva; giovani, vecchi, non c’erano età o condizioni salute”. E sul lockdown in Italia il tecnico sottolinea: “È solo un parere personale perché non sono un esperto, ma credo che se avessimo fatto un lockdown un po’ più rigido da subito l’avremmo smaltita più in fretta”. (ANSA).
—
Fonte originale: Leggi ora la fonte