La dittatura classica, esplicita, prevede un tiranno e il suo popolo.
In quella moderna, in quella italiana, può essere meno esplicita, nascosta, velata, diciamo meglio. Perché si deve vedere e non vedere.
Cioè, chi deve sapere lo deve sapere, chi non ti deve vedere non lo deve vedere.
Ci pensa la stampa a nasconderlo.
Basta un Procuratore della Repubblica.
Cioè, prendi una Procura importante, Roma o Milano, ma funziona anche con Napoli o Catanzaro. Ad esempio.
Lo testimonia Palamara, noi lo sapevamo.
Nonostante la stampa.
Nonostante le balle che raccontano da anni quasi tutti i conduttori televisivi.
Nonostante i partiti zerbino.
Il Pd in testa.
Ma anche gli altri. Quasi tutti.
Allora, basta un procuratore, due aggiunti svegli, un poliziotto caricato a dovere, due giornalisti amici e conniventi che sparano le notizie tutte a favore dell’accusa, il gioco è fatto.
Quel procuratore è più potente del Governo, del Presidente del Consiglio, del Parlamento.
Di chiunque.
Ed è in grado di distruggere chiunque.
Sono le confessioni di Palamara. Con nomi e cognomi di magistrati e giornalisti.
Noi lo sapevamo.
Racconta gli ultimi 20 anni. Quelli in cui è stato protagonista.
Ma vale anche per i 10 anni precedenti.
Pensate cosa può fare un procuratore.
Pensate cosa può fare un Pool.
Di Mani Pulite, magari.
Con la connivenza dei quattro principali giornali italiani. Che alle 20 di sera concordavano il taglio delle notizie da dare.
Questo lo ha confessato anche Sansonetti. Perché c’era anche lui.
Con la collaborazione attiva ed interessata degli eredi del PCI e dell’ MSI.
Pensate cosa può succedere.
Pensate a cosa è successo.
Sergio Pizzolante
