Moldavia, vittoria storica dei filo-europei: il partito di Maia Sandu supera il 50%. Ma il partito filo-russo contesta e annuncia battaglia

La Moldavia ha scelto di rafforzare senza esitazioni la propria rotta verso l’Europa. I dati ufficiali diffusi ieri hanno certificato il successo del Partito d’Azione e Solidarietà (Pas) guidato dalla presidente Maia Sandu, che ha ottenuto il 50,03% dei voti con oltre il 99,5% delle schede scrutinate. L’esito rappresenta una battuta d’arresto per il Blocco Patriottico filo-russo dell’ex capo di Stato Igor Dodon, fermatosi al 24,26%.

Una sfida dal significato geopolitico

Le urne si erano chiuse l’altro ieri alle 21 ora locale, ma migliaia di elettori erano ancora in fila, segno di un’affluenza eccezionalmente alta, pari al 51,9%, la più elevata mai registrata per il rinnovo dei 101 seggi parlamentari. L’attesa è stata carica di tensione, in un contesto reso incandescente da falsi allarmi bomba, sospetti cyberattacchi riconducibili a Mosca e interferenze riconducibili a canali filo-russi, compreso un controverso messaggio diffuso dal fondatore di Telegram Pavel Durov e amplificato poi da Elon Musk.

Tra Transnistria e diaspora: i nodi sensibili del voto

Aumentare la posta in gioco sono stati i seggi speciali destinati agli elettori della Transnistria, regione separatista filo-russa dove ancora oggi sono schierati circa 1.500 soldati russi. Nei dodici punti di voto allestiti in località come Chi?in?u, Rezina e Varni?a sono stati segnalati movimenti sospetti, con arrivi in massa di gruppi organizzati dall’altra parte del confine e persone che, secondo gli osservatori di Promo-Lex, ricevevano indicazioni di voto tramite Telegram. Fenomeni simili si sono ripetuti anche in G?g?uzia, altra area a forte sensibilità filorussa.

Sul fronte esterno, le autorità moldave hanno denunciato convogli di autobus organizzati dalla Russia per trasportare elettori con doppio passaporto in Bielorussia. Una pratica vietata dalla legge che, secondo gli analisti, ricalca dinamiche già viste nel 2024, quando Mosca aveva promosso trasferte verso Azerbaigian, Turchia e lo stesso territorio bielorusso per sostenere candidati a lei vicini.

Il messaggio di Sandu e la reazione di Dodon

Dalla capitale, Maia Sandu ha definito il voto come una scelta per preservare la pace e consolidare il futuro europeo della Moldavia. La presidente, già riconfermata lo scorso anno, ha insistito sul valore civico del voto e ha denunciato le ingerenze del Cremlino, parlando della necessità di proteggere la dignità di un popolo che non può essere comprata né con denaro né con promesse.

Igor Dodon ha invece contestato l’intero processo, accusando l’attuale leadership di voler delegittimare le schede raccolte. Il leader filo-russo, seguendo la linea dettata da Mosca, ha definito le accuse di manipolazione una pura isteria politica e ha annunciato l’intenzione di organizzare una protesta pacifica davanti al Parlamento già ieri a mezzogiorno, nonostante le urne fossero ancora in via di chiusura.

Il sollievo di Bruxelles

L’esito del voto, oltre a consolidare il primato del Pas, ha generato un’immediata reazione positiva in Europa. A Bruxelles il risultato è stato letto come un segnale importante per la stabilità del fianco orientale dell’Unione, considerando la posizione strategica della Moldavia, inserita tra Ucraina e Romania.