Il borgo malatestiano di Mondaino, piccolo gioiello dell’entroterra riminese, si appresta a vivere la sua seconda serata nel lontano 1459. Anche venerdì l’incantesimo si riaccende e la passione che anima le vie e le taverne del paese torna a vibrare.
Si inizia alle 19.00 con i primi imperdibili spettacoli di Piazza Maggiore: L’addestramento della Milizia del castello, il Falconiere Gianluca Barone nella caccia con i falconi e i levrieri, il giullare Gianluca Foresi con le sue rime pungenti, Cecco Alessio e Fabiullo giullari e i ballerini della Fabula Saltica con i mangiatori de foco e i tamburi della Corte Malatestiana di Gradara. Si susseguiranno spettacoli fino alla mezzanotte, quando scenderà il sipario sugli artisti e si accenderanno le luci sulla piazza, dove tutti gli avventori si potranno scatenare in balli accompagnati dalla musica medievale. Senza sosta nelle vie e nelle piazzette si esibiranno musici, menestrelli, giullari e giullarine in acrobatiche figure.
Ma come ogni edizione, anche questa 28° trova il suo epicentro nella maestria di grandi artigiani provenienti da ogni parte d’Italia e alcuni dall’Europa. Per il secondo anno consecutivo sarà possibile vedere all’opera Peter Brozek, ingegnere che vive e lavora a Praga, diventato il punto di riferimento nel mondo dei ricostruttori storici per la sua fedele ricostruzione di armature d’epoca. Peter collabora da 20 anni con una azienda italiana che riproduce armi medievali e rinascimentali, la Millenium Fabri Armorum di Gianfranco De Cao. Una particolare capacità caratterizza Peter, quella di plasmare il ferro che “obbedisce” ai suoi colpi di martello e si sposta come se sapesse dove deve andare. Durante il Palio de lo daino, nella Bottega de li Armatori di Missaglia, situata in una piazzetta di via Secondaria Levante, Peter mostrerà come lavora una lastra di lamiera di ferro, e come, senza punti di saldatura né piegature meccaniche, riesce ad ottenere delle copie perfette di armature originali del XV secolo.
Per questa sua maestria è stato chiamato a ricostruire un petto mancante all’armatura di Ercole II d’Este della seconda metà del XVI secolo, esposta nella Galleria estense di Ferrara. Altri musei italiani hanno in mostra delle sue copie come il Museo della Città di Bologna, il Museo d’armi di Monteriggioni, Il Museo storico dell’Armatura di San Gimignano.
Innumerevoli sono le ricostruzioni di ambienti d’epoca visitabili e gli artigiani che ci accompagneranno in questi restanti 3 giorni di dì de festa. Infine le taverne delle contrade – Borgo, Centro Storico, Contado e Montebello – avranno per tutti “Il cibo giusto et salutare de l’anima e de lo corpo”.
Sara Ferranti