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  • Mondiali di Sci: Hirscher è Gigante, gli italiani sono solo delle comparse

    Marcel Hirscher, avviato a conquistare per il sesto anno consecutivo la Coppa del Mondo di sci e a staccare di un trofeo Marc Girardelli, unico uomo ad aver vinto così tanto nel circus, si è tolto una delle poche soddisfazioni che gli mancavano: con il gigante di venerdì è arrivata la medaglia d’oro iridata al Mondiale (la quinta, due individuali e tre nel team event), da abbinare a quella del 2013 nello slalom. La inseguiva dal 2011, quando fu costretto a rinunciare all’edizione di Garmisch a causa di un infortunio, e l’ha raggiunta adesso, passando per le semi-delusioni (d’argento in ogni caso) del 2013 e del 2015: «Ora è mia e posso dire che è stata una vera fatica centrarla. È stata una delle gare più dure della mia carriera, soprattutto nella seconda manche». Hirscher, 28 anni e ancora tante stagioni davanti a sé, ha preceduto il connazionale Roland Leitinger, la vera sorpresa della giornata, e il norvegese Haugen, che ha impedito la tripletta delle «Aquile», piazzate al secondo posto con Schoerghofer dopo la prima discesa.

    Marcel: «Una piacevole sorpresa»
    «È stato una sorpresa non vedere sul tabellone il suo nome, così come mi ha sorpreso non leggere quello di Pinturault», ha aggiunto Hirscher. In effetti Schoerghofer ha buttato la medaglia con una brutta seconda discesa, mentre il francese ha scontato il numero alto di partenza (il 7) nella prima manche. Un altro grande battuto è il norvegese Kristoffersen, più accreditato per lo slalom ma comunque potenziale uomo-podio pure tra le porte larghe. Per lui solo una sconsolante medaglia di legno. Dopo aver colmato questo buco, Hirscher può occuparsi dei prossimi grandi obiettivi: vincere un oro olimpico (ha solo un argento, per ora) e staccare come detto Marc Girardelli e raggiungere Anne Marie Moser Proell quanto a numero di Coppe del Mondo conquistate, un record che condividerà con la grande connazionale del passato in attesa di sorpassare pure lei.

    Azzurri solo comparse
    E gli italiani? Per loro, ma era abbastanza preventivato, solo un ruolo da comparse, anche se nella prima discesa il nono posto di Tonetti e il dodicesimo di Eisath qualche timida speranza l’avevano accesa. Alla fine il primo ha concluso decimo (eguagliato il miglior risultato personale di tutta la carriera a livello seniores), mentre il secondo è precipitato al diciassettesimo («Mi aspettavo molto di più, soprattutto da me stesso come sciata e come atteggiamento e approccio alla gara»). Più attardati ancora Manfred Moelgg (ventesimo: la sue speranze erano già state compromesse nella prima discesa, l’augurio è che sappia cancellare tutto in vista dello slalom di domenica) e il debuttante Simon Maurberger, convocato al posto dell’infortunato De Aliprandini e piazzatosi ventiquattresimo. Al tirar delle somme, il maggior rimpianto è per Tonetti: Leitinger è partito con il 22, lui con il 21. Ma l’austriaco ha centrato l’argento, mentre Riccardo ha sostanzialmente confermato il valore della sua prima manche. «Ho pagato due decimi nella discesa iniziale e altrettanti nella seconda: peccato, anche se ho sciato a un buon livello. Letinger? Ci siamo già trovati di fronte e siamo sempre stati lì, come risultati. Oggi ha beccato la giornata giusta, a differenza mia: speriamo che la prossima volta si ribaltino gli scenari». Purtroppo la morale dell’Italia è che certe cose in linea di massima succedono sempre agli altri. Un buon motivo per riflettere. Corriere.it