
(ANSA) – LONDRA, 08 NOV – A meno di due settimane dall’inizio
della Coppa del Mondo, l’ex presidente della FIFA Sepp Blatter
ha ammesso che è stato un errore l’assegnazione del mondiale al
Qatar, in quanto stato “troppo piccolo” per un torneo di simili
dimensioni, riconoscendo che gli Stati Uniti avrebbero
rappresentato una scelta preferibile. Il paese del golfo ha
ricevuto l’investitura per organizzare la rassegna iridata nel
2010, sollevando sospetti e critiche, sia per le modalità di
selezione – per alcuni condizionate da episodi di corruzione –
sia per la sistematica violazione dei diritti umani registrata a
Doha. Per consentire il regolare svolgimento del mondiale, gli
organizzatori sono stati costretti a spostare il torneo a fine
novembre, evitando così i mesi più torridi. Ma neppure la
costruzione di sei impianti all’avanguardia ha fatto ricredere
Blatter, n.1 della Fifa dal 1998 fino al 2015, prima di essere
squalificato per sei anni per corruzione: già nel 2014 il
dirigente svizzero aveva infatti espresso perplessità sulla
scelta qatariota.
Nella sua prima intervista dopo l’assoluzione dello scorso
luglio, l’ex presidente ha raccontato al quotidiano
Tages-Anzeiger i retroscena di quella assegnazione. “La scelta
del Qatar è stata un errore – le parole di Blatter -. A quel
tempo, il comitato esecutivo della FIFA aveva deciso di
assegnare la Coppa del Mondo 2018 alla Russia, e quella del 2022
agli Stati Uniti, come gesto di pace tra due nazioni per tanto
tempo nemiche. Poi qualcosa è cambiato”. Blatter non ha neppure
risparmiato critiche all’attuale n.1 della FIFA Gianni
Infantino. “Mi chiedo: perché il nuovo presidente vive in Qatar?
Non può essere il capo dell’organizzazione locale. Non è il suo
lavoro. Il Qatar è stato un errore, è una nazione troppo
piccola, e il calcio è troppo grande per quel paese”. Gli USA
ospiteranno la prossima edizione, quella del 2026, assieme a
Canada e Messico. (ANSA).
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