Il presidente del CSIR Montanari commenta il vertice Sam Marino Emilia Romagna
SAN MARINO 22 MARZO 2011 – “Positiva l’apertura di un tavolo regionale sul nodo frontalieri”. Così il presidente del Consiglio sindacale interregionale (CSIR), Luca Montanari, all’indomani del vertice bolognese tra le commissioni bilancio di San Marino e Regione Emilia Romagna.
“L’impegno – afferma Montanari – di elaborare strategie comuni e saldare il fronte tra Regione Emilia Romagna e San Marino per rilanciare i rapporti bilaterali e affrontare la questione fiscale dei frontalieri è del resto la strada che come CSIR abbiamo indicato da tempo”.
A questo punto, sottolinea, “è necessario che il tavolo regionale chiarisca obiettivi e interventi, innanzitutto sulla questione incandescente del trattamento fiscale dei 6mila lavoratori italiani occupati in Repubblica”.
Per Montanari la strategia comune deve puntare a rimuovere la supertassa a San Marino e salvare la franchigia in Italia: “Ricordo che lo scorso dicembre l’assemblea regionale ha votato un ordine del giorno che, senza troppi giri di parole, definiva come discriminatoria la decisione della Finanziaria sammarinese di riservare una tassazione supplementare per i lavoratori non residenti. Mentre a San Marino, lo stesso neo Segretario di Stato al Lavoro ha espresso preoccupazione per questo trattamento fiscale, affermando che i frontalieri sono una risorsa indispensabile e non possono permanere in uno stato di discriminazione”.
Sul fronte franchigia in scadenza a fine anno, il presidente del Consiglio sindacale interregionale invita le Regioni Emilia Romagna e Marche ad intervenire presso i Ministri Tremonti e Sacconi perché “venga riattivata con urgenza una proroga del bonus fiscale per evitare un nuovo salasso ai redditi di 6mila famiglie”.
“Ma la strada maestra– conclude Montanari – deve essere quella di regolare la questione fiscale dei frontalieri attraverso una convenzione bilaterale o una legge ordinaria, che preveda in modo strutturale e definitivo una franchigia e faccia così uscire dalla precarietà fiscale migliaia di lavoratori”.