«SOLO chi non voleva vedere si sorprende oggi dell’influenza che l’ex sindaco Fiorini aveva su una ampia cerchia di politici e amministratori». L’ormai ex avversario, Sergio Orsi, non sgrana gli occhi dopo avere letto degli arresti in carcere ai quali è stato sottoposto l’ex primo cittadino. Nonostante avesse il divieto di comunicare, in un mese i carabinieri hanno messo in fila mille contatti, tra sms e telefonate, fatte da Fiorini. L’ex primo cittadino aveva persino dato incarico a un ex assessore di prelevare dagli uffici la pratica relativa a una farmacia. Non una pratica qualunque, ma una tra quelle che gli sono state contestate.
«La tracotanza di Fiorini, che emerge dall’attività degli inquirenti – prosegue Orsi -, per me è solo una conferma. Solo chi non voleva vedere quanto accadeva a Monte Colombo non si è accorto del suo comportamento da tanti anni a questa parte. Una vera insofferenza nei confronti del normale processo democratico in seno a una amministrazione comunale. Quando era vicesindaco fece in modo di mettermi ai margini del partito. E quando è stato eletto sindaco non ha mai considerato il normale confronto democratico. Fece persino in modo che il consiglio comunale nel quale si sarebbe discussa una mia mozione, si tenesse negli unici giorni giorni in cui ero via». Ma Orsi guarda avanti, alla fusione tra i Comuni di Monte Colombo e Montescudo. «Credo che alla luce di quanto sta emergendo, vada ripreso un confronto politico sulla fusione. Il Comune di Montescudo si è sempre e solo interfacciato con Fiorini e la sua amministrazione, nel fissare le tappe per la fusione. Incredibile il fatto che l’opposizione di centrosinistra di cui faccio parte, non sia mai stata interpellata da Montescudo, nonostante fossimo favorevoli alla fusione». Orsi apre così un altro fronte del terremoto provocato dall’inchiesta su Fiorini, soprattutto dopo che la Regione ha annunciato di voler ratificare la fusione tra i due municipi entro la metà di novembre. Il Comune unico sarà realtà dal primo gennai del 2016.
«Arrivati a questo punto ritengo che politica e amministrazione debbano riprendere in mano la partita della fusione con la massima trasparenza. Io di certo non starò zitto. Il bavaglio non me lo mette nessuno».
Resto del Carlino