Montefusco, Rds, il digitale e il futuro della radio

 Radio senza tempo e senza età, accompagna le trasformazioni e diventa sempre più digitale guardando al futuro come uno dei suoi protagonisti: Eduardo Montefusco, proprietario e presidente di Rds, presidente del Dab, cavaliere del lavoro ed oggi tanto startupper nello spirito da pensare al metaverso e alle future professioni.
    “Il mezzo radio in questo momento è quello che hanno saputo interpretare il cambiamento sociale e tecnologico – spiega all’ANSA Eduardo Montefusco – e di cambiamenti ce ne sono stati diversi dalla fine anni ’70 ai giorni nostri. Io ho iniziato nel ’78 con le radio libere, sono stato e sono ancora una sorta di startupper per la grande passione che ho ancora per l’ascolto della radio. Ho vissuto in prima persona tutta l’evoluzione tecnologica dei mezzi”. Tanto l’ha vissuta questa trasformazione che Montefusco, napoletano di origini ma romano d’adozione, è oggi anche il presidente di Dab Italia, ovvero Digital Audio Broadcasting. Ad oggi, mezzo miliardo di persone nel mondo sono in grado di ricevere 1700 stazioni e servizi dati DAB+. In Italia, la copertura del DAB è pari all’84%.
    “La radio del futuro? Non si può più chiamare radio, io la chiamerei piuttosto ibridradio. Ovvero ibrida e connessa e collegata sempre di più con l’ascoltatore. Il sistema di radio digitale, il Dab, è nato nel 2000 e siamo arrivati ai giorni nostri ad una connessione sul Dab di 11 milioni di veicoli.
    Tutto questo anche grazie all’attenzione a livello europeo di presidio attraverso i nostri colleghi internazionali, e la possibilità di lanciarla creando raccordi e interessi nel mondo automobilistico. In una fase di cambiamento di stili di vita degli ascoltatori, la radio in auto si sintonizza automaticamente sul segnale con maggiore qualità in quel tratto, Digitale DAB o Fm. Qualora ci fossero linee d’ombra queste si riescono a superare grazie a Radioplayer, l’aggregatore frutto di un lavoro di coordinamento dei principali editori radiofonici italiani”.
    Lei parla di radio in automobile, ma dopo il covid quando non ci si poteva spostare è cambiato qualcosa, la radio è diventata più televisiva? “La radio è inevitabilmente sempre più ibrida, l’abilità di trasformazione è quella di rendere fruibili i propri contenuti su tutte le piattaforme a disposizione degli ascoltatori, fuori e all’interno delle abitazioni. Quasi tutti i programmi in onda sono anche video. Trasmettiamo a livello audio con un sistema brevetto in 153 paesi nel mondo, un sistema che ci da la possibilità di trasferire le immagini sia televisive sia smartphone e sistemi ibridi”. Così avanti che “la tv social Rds è tutta comandata dall’intelligenza artificiale – spiega ancora Montefusco – e i nostri conduttori si vedono in video senza avere telecamere ma con una identificazione attraverso il riconoscimento facciale”.
    Quali sono le richieste e le problematiche in Italia, una domanda magari da rivolgere al nuovo governo? “Il nostro orientamento, dopo la manovra, è di chiedere al governo un’accelerazione dal punto di vista dell’autorizzazione a ultimare il sistema trasmissivo digitale Dab. Parlo da presidente del consorzio – spiega ancora Montefusco – e l’idea come presidente è di chiedere al governo il sostegno per accelerare la diffusione nelle auto del nostro sistema”.
    Ma per fare tutto questo, sempre guardando al futuro, è importante anche creare nuove figure professionali: “In passato abbiamo cercato e formato tecnici del suono, dj e speaker e anche doppiatori, per come oggi si è trasformato questo mondo servono tecnici audiovideo, videomaker, social media manager, ingegneri programmatori di codici, autori e influencer: questo è già il nostro presente perché trasmettiamo su varie piattaforme”.
    Il futuro cosa ci riserva? “Da grande appassionato di questa trasformazione del nostro mezzo, a cui ho dedicato la vita, aspetto di portarlo sul metaverso e quindi il metaverse manager sarà parte integrante della nostra attività. Vorrei dare un messaggio interessante ai giovani per la capacità di interpretare quali sono le loro passioni e confrontarsi con gruppi imprenditoriali come il nostro, sempre alla ricerca del meglio per gli ascoltatori ma anche per chi lavora con noi. Le nostre strutture, a partire dal nostro quartier generale a Roma, hanno la palestra, l’orto, il parcheggio delle biciclette elettriche e molto altro. Un sistema costruito con anni di duro lavoro”.
   


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