Fare il pizzaiolo in Giappone o a Taiwan in cambio di sontuosi ingaggi? No, meglio restare a fare la pizza vicini al nonno tanto amato e in un paesino di 22 anime, su un cucuzzolo in provincia di Pesaro e Urbino. Ma lui, Gianluca Passetti, 40 anni, può farlo. Può dire no a sedicimila euro lordi al mese, più vitto, alloggio e viaggi, non solo perché ha vinto campionati italiani e internazionali di pizzaioli, ma soprattutto per ragioni affettive.
Passetti, chi le ha fatto questa proposta?
«Giapponesi proprietari di hotel e ristoranti che mi hanno scoperto per caso e si sono innamorati della mia pizza».
Cosa le hanno proposto?
«Un contratto annuale di sedicimila euro lordi al mese, oltre ottomila euro netti. Ma io ho detto no».
Perché?
«Non posso svegliarmi all’idea di non vedere mio nonno».
E loro?
«Sono rimasti sbalorditi. Ma ci hanno riprovato».
In che modo?
«Vitto e alloggio, più viaggi per tornare in aereo dal nonno».
E lei?
«No».
Si è pentito?
«Neanche per idea. I nonni sono un valore. Sono una ricchezza che bisogna godere finché ci sono. Io al nonno sono affezionatissimo. L’ho seguito nell’orto, poi nel bosco a fare legna, ovunque. Se mi alzo e non lo vedo sto male. E poi è stato lui a fare i tavoli quando ho deciso di aprire la mia pizzeria ‘Il gatto e la volpe’ nella ex scuola di Montevecchio, dove abitano 22 persone».
Ma perché ha voluto aprire una pizzeria in un paese fantasma?
«Perché c’erano l’aria buona, un terreno incontaminato, silenzio. Volevo fare vivere questa magia alla gente, mangiando una pizza unica. Ora, dopo avere vinto i concorsi, vengono da me a mangiare la pizza da Napoli a Milano».
Come ha fatto?
«Faccio lievitare l’impasto della pizza fino a un mese e le farciture sono di prima scelta e locali, secondo il progetto Terre Rossini e Raffaello della camera di commercio. Con queste pizze ho vinto campionati italiani e internazionali e nella guida alle pizzerie d’Italia di Vito Saturno sono stato il più votato dagli italiani. Non guadagno ma mi diverto. Mi basta. Tutti vogliono fare soldi. Io cerco altro».
Ha avuto altre proposte dopo i giapponesi?
«Sì, da Taiwan. Ci andrò ma solo per quindici giorni. A fare scuola. Ma poi torno dal nonno».
Il Resto del Carlino