Morciano, alta tensione in Municipio: i “ribelli” di Rinascita inchiodano Ciotti su conti e alleanze e respingono le accuse sulla crisi di giunta

Non si placa la tempesta politica che sta scuotendo il Comune di Morciano. Dopo l’annuncio shock del sindaco Giorgio Ciotti, che ha ventilato l’ipotesi dimissioni chiamando in causa i “fuoriusciti” dalla maggioranza, arriva oggi la replica durissima del neonato gruppo consiliare “Rinascita per Morciano”. In una nota ufficiale diffusa in mattinata, gli ex alleati rispediscono al mittente ogni addebito, accusando il primo cittadino di cattiva gestione politica e accendendo un faro preoccupante sulla tenuta dei conti pubblici.

Il clima è incandescente. I consiglieri del nuovo gruppo si dicono stupiti dal tentativo del sindaco di scaricare su di loro le colpe di uno stallo che, a loro dire, ha radici lontane. “La nostra fiducia nel sindaco è venuta a incrinarsi in maniera profonda di fronte al fatto che lui non è riuscito a tenere insieme la sua maggioranza, come avrebbe dovuto e potuto fare”, si legge nel documento. Per i dissidenti, dunque, la crisi non è un fulmine a ciel sereno, ma l’esito di problemi sollevati da tempo e mai ascoltati: “La responsabilità politica ed istituzionale della situazione che si è venuta a creare è tutta sua”.

Ma l’affondo più pesante riguarda la gestione amministrativa. Oltre alla rottura del rapporto fiduciario, “Rinascita per Morciano” solleva dubbi sulla salute delle casse comunali, chiedendo “piena chiarezza anche sulla situazione dei conti pubblici del bilancio che, a nostro avviso, sembrerebbe presentare alcune criticità”. Un passaggio che rischia di pesare come un macigno nelle prossime sedute consiliari.

Nel mirino dei consiglieri finisce anche la strategia di sopravvivenza politica ipotizzata da Ciotti, ovvero l’apertura al gruppo di opposizione “Pro Murcèn” per garantire il voto di fiducia sul bilancio 2026. Una manovra definita senza mezzi termini “irrispettosa nei confronti dei morcianesi”, poiché darebbe vita a una maggioranza ibrida, non rappresentativa del voto espresso dalle urne nel 2022.

Nonostante la frattura, il gruppo assicura che non farà ostruzionismo a prescindere. La posizione in Consiglio resterà “critica ma costruttiva”, con l’obiettivo dichiarato di non bloccare la macchina amministrativa sui progetti strategici: “Vogliamo completare coerentemente gli impegni assunti nel programma elettorale, in particolare il completamento dei progetti in corso legati al PNRR e agli interventi già avviati e finanziati”. La palla ora torna nel campo del sindaco, chiamato a decidere se ricucire lo strappo o staccare la spina.