Morciano di Romagna, bilancio: Rinascita boccia i conti e replica ad Agostini “Tasse ferme? No, sono al massimo”

È scontro aperto sui conti pubblici a Morciano. L’approvazione del bilancio di previsione, invece di rasserenare gli animi, ha acceso una nuova miccia nel dibattito politico locale, con il gruppo di minoranza “Rinascita per Morciano” che passa al contrattacco. Dopo le dichiarazioni dell’assessore Agostini, che aveva evidenziato la tenuta della pressione fiscale, l’opposizione ha motivato il proprio voto contrario con una nota al vetriolo diffusa questa mattina, lunedì 29 dicembre, smontando punto per punto la narrazione della maggioranza in un contesto reso ancor più delicato dalle annunciate dimissioni del primo cittadino.

Il nodo centrale della contestazione riguarda proprio il portafoglio dei cittadini. Se l’amministrazione rivendica di non aver toccato le aliquote, per Rinascita la lettura è ben diversa. “Prima di tutto ci teniamo a chiarire una cosa, ovvero che le imposte comunali non aumentano ulteriormente, perché sono già al massimo, contrariamente a quanto dichiarato dall’assessore Agostini nel suo intervento”, spiegano i consiglieri di minoranza. A sostegno della tesi, il gruppo cita rincari specifici che pesano sulle famiglie: “Un esempio? Le lampade votive del cimitero sono aumentate del 40%, inoltre la tassazione non cresce ancora di più, perché già arrivata al limite sostenibile”.

Ma le critiche non si fermano all’aspetto tributario. L’opposizione punta il dito anche sulla spesa sociale, definendo le risorse stanziate “non all’altezza” e incapaci di intercettare “i reali bisogni della comunità riguardo alle difficoltà crescenti che colpiscono famiglie, anziani e persone fragili”. Un bilancio, dunque, giudicato miope rispetto alle emergenze del tessuto sociale morcianese.

Sul banco degli imputati finisce anche la gestione della macchina amministrativa, definita in affanno per la carenza di organico. “Purtroppo, questa è una situazione che va avanti da troppo e che non consente di tenersi al passo con la programmazione”, attacca il gruppo, che solleva poi un caso specifico legato alla governance interna: la vacanza del ruolo di segretario comunale. “Questo ruolo non dovrebbe essere svolto dal ragioniere comunale, che già si occupa della gestione contabile del Comune”, osserva Rinascita, denunciando una “concentrazione di poteri che riteniamo inopportuna con il rischio di cadere nell’ennesimo conflitto di interessi”.

La bocciatura è totale: il documento contabile viene liquidato come “estremamente inadeguato sotto il profilo economico, sociale e gestionale”, con il timore che le scelte attuali ipotechino il futuro del Comune. Tuttavia, il gruppo assicura che il proprio atteggiamento resterà vigile ma costruttivo: “Vogliamo ribadire che il nostro è un no politico ma non distruttivo. Non faremo opposizione per partito preso”, concludono dalla minoranza, avvertendo però che l’attuale crisi politica, segnata dall’addio del sindaco, “impone ancora più attenzione per evitare che certe leggerezze compiute in questa fase possano ripercuotersi negativamente sulle gestioni future”.