Morciano di Romagna, sfida all’ADHD: parte il progetto “Incroci” per l’autonomia dei giovani

Non è solo una questione clinica, ma una sfida di cittadinanza e di crescita. Accompagnare i ragazzi verso l’età adulta, superando gli ostacoli di un disturbo spesso invisibile o frainteso come l’ADHD. È questo l’obiettivo ambizioso di “Incroci”, il nuovo progetto avviato in Valconca che punta a costruire ponti verso l’autonomia per i giovani tra i 16 e i 25 anni.

L’iniziativa, promossa dalla Cooperativa sociale “Il Gesto” in collaborazione con le équipe di transizione dell’AUSL nel Distretto di Riccione, è entrata nel vivo proprio in queste settimane, dopo l’avvio registrato il mese scorso. Al centro dell’attenzione c’è il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività, una condizione del neurosviluppo che, secondo le stime, nella sola provincia di Rimini riguarda circa 7.300 persone tra minori e adulti.

Il progetto “Incroci” si propone come una palestra di vita. Le attività, coordinate da Maddalena Balzaretti, hanno il loro quartier generale presso lo Spazio Il Cerchio di Morciano di Romagna, ma sono pensate per irradiarsi in tutto il territorio. Il programma è strutturato in tre fasi progressive che accompagneranno i partecipanti fino alla prossima estate: si parte dalla mindfulness e dal potenziamento della consapevolezza personale, per passare a laboratori pratici e incontri con le imprese locali, fino ad arrivare a una fase estiva dedicata alla socialità e agli eventi comunitari. Non si tratta solo di gestire un disturbo, ma di acquisire competenze esecutive: organizzare il proprio tempo, pianificare impegni e sviluppare relazioni positive.

“Incroci” rappresenta l’ultimo tassello di un impegno che la cooperativa porta avanti da tempo per sensibilizzare l’opinione pubblica. Un percorso che ha visto un momento chiave lo scorso ottobre con l’evento “Comprendere l’ADHD”, organizzato insieme ad AIFA APS (Associazione Italiana Famiglie ADHD). In quell’occasione, esperti e cittadini si sono confrontati sulla necessità di un’alleanza educativa che coinvolga scuola, sanità e famiglia.

A dare voce alla complessità di questa condizione è Anna Maria Cava, referente per l’Emilia Romagna di AIFA APS: “Siamo un’associazione composta soprattutto da genitori, ma negli ultimi anni sono aumentati anche gli adulti che si avvicinano a noi. Per molti la diagnosi arriva tardi, magari all’università o nel mondo del lavoro”, spiega la referente.

“Fortunatamente oggi c’è più consapevolezza rispetto al passato – prosegue Cava – quando si tendeva a considerare questi ragazzi semplicemente ‘maleducati’ o con famiglie poco capaci di dare regole. È stato un percorso lungo per far comprendere che l’ADHD è un disturbo reale e che va riconosciuto e affrontato con strumenti adeguati”.

Tuttavia, le difficoltà restano, soprattutto nel quotidiano. “Crescere un bambino con iperattività, disattenzione e impulsività non è semplice. La scuola spesso non riesce a comprendere pienamente questa realtà e i genitori si sentono soli. Anche tra adulti, dopo la diagnosi, servono percorsi continuativi che non sempre il servizio pubblico riesce a garantire”, conclude Cava, lanciando un appello per maggiori risorse nelle neuropsichiatrie infantili e nei servizi per adulti.

Con “Incroci”, la Valconca prova dunque a dare una risposta concreta, trasformando il territorio in una comunità educante capace di includere e valorizzare le risorse di ogni giovane, al di là delle etichette diagnostiche.