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Il sindaco di Morciano era stato arrestato il 3 febbraio scorso, dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria. L’accusa era di avere messo a bilancio false sponsorizzazioni per quasi 400mila euro, così da andare a pareggio. Un contratto simulato, secondo gli inquirenti, quello fatto tra l’amministrazione e la ‘Rinnovamento Ghigi srl’, la società che aveva ottenuto la autorizzazioni per la riqualificazione dell’area dell’ex pastificio Ghigi.
L’accordo prevedeva la pubblicizzazione del logo della società sulla brochure relativa alle edizioni 2011,2012 e 2013 della famosa Fiera di San Gregorio. Ma quell’entrata che era finita a bilancio, per gli investigatori non ci sarebbe mai stata. Per la Finanza, Battazza aveva indotto la società a firmare il contratto simulato, paventando possibili ostacoli al permesso di costruire. Tre gli obiettivi che il Comune avrebbe raggiunto: ottenere la parità di bilancio (ed evitare così la decurtazione del 30 per cento delle indennità), poter operare senza i vincoli che scattano in caso di mancata parità, e poter spendere politicamente il risultato di quella sponsorizzazione per essere rieletti.
Insieme a Battazza sono finiti indagati anche il vice sindaco, Stefano Dradi, il segretario comunale, Rosanna Furii, il ragioniere e l’intera giunta. Battazza, che lo stesso giorno dell’arresto ha presentato le sue dimissioni irrevocabili da sindaco, davanti al giudice ha sostenuto però l’assoluta veridicità di quel contratto. Alcune decine di migliaia di euro sarebbero infatti già state versate dalla società, dopo che il comune aveva intentato una causa. Il suo difensore, l’avvocato Piero Venturi, ha presentato ieri ricorso al Tribunale della libertà, ma nel frattempo il giudice per le indagini preliminari, pur mantenendo l’impianto accusatorio, ha deciso di revocare i domiciliari. Il Resto del Carlino
Insieme a Battazza sono finiti indagati anche il vice sindaco, Stefano Dradi, il segretario comunale, Rosanna Furii, il ragioniere e l’intera giunta. Battazza, che lo stesso giorno dell’arresto ha presentato le sue dimissioni irrevocabili da sindaco, davanti al giudice ha sostenuto però l’assoluta veridicità di quel contratto. Alcune decine di migliaia di euro sarebbero infatti già state versate dalla società, dopo che il comune aveva intentato una causa. Il suo difensore, l’avvocato Piero Venturi, ha presentato ieri ricorso al Tribunale della libertà, ma nel frattempo il giudice per le indagini preliminari, pur mantenendo l’impianto accusatorio, ha deciso di revocare i domiciliari. Il Resto del Carlino