Morì dopo pestaggio: ragazzo, sono dispiaciuto

(ANSA) – GENOVA, 06 MAR – Ha detto di essere “dispiaciuto e
pentito” per quanto successo e di avere avuto un ruolo più
marginale, che i suoi colpi sono stati “meno violenti”. È la
sintesi dell’interrogatorio di garanzia di Daniel Borsi, lo
studente di 19 anni ai domiciliari da giovedì per l’omicidio
preterintenzionale dell’ingegnere informatico Servio Faveto.
    L’uomo era stato massacrato a Molassana da Borsi e un ragazzo di
17 anni perché lo avevano scambiato per pedofilo ed era morto un
mese e mezzo dopo in ospedale a causa delle lesioni subite.
    Il ragazzo, difeso dagli avvocati Simone Vernazza e Matteo
Mezzapesa, ha parlato per mezz’ora davanti al gip: ha ammesso di
avere preso parte al pestaggio ma con un ruolo marginale
rispetto al minorenne. Borsi resterà ai domiciliari. I suoi
legali al momento non hanno chiesto alcuna revoca o attenuazione
della misura cautelare. Prima dell’interrogatorio di garanzia, i
carabinieri hanno depositato, al pubblico ministero Paola
Calleri, una nuova informativa con le testimonianze di altri
ragazzi che hanno assistito alla scena. (ANSA).
   


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