Morì giovanissima durante l’estrazione di un dente, il papà chiede a gran voce giustizia per Gaia

Sono trascorsi ormai nove mesi dalla tragica scomparsa di Gaia, giovane di 23 anni deceduta lo scorso 29 settembre a seguito di complicazioni insorte durante un trattamento odontoiatrico in uno studio dentistico della città. La famiglia, attraverso l’avvocato Simone Moriconi del foro di Perugia, attende ora gli esiti delle indagini che mirano a fare piena luce sull’accaduto.

Vincenzo Pagliuca, padre di Gaia, ha affidato al Corriere della Sera un commosso ricordo della figlia: «Gaia era una figlia meravigliosa, sempre sorridente e solare. Amava la vita, aveva appena realizzato il suo sogno di lavorare nel campo della moda. Era generosa con tutti, piena di interessi, curiosa, intelligente e coraggiosa». Un ritratto di una ragazza che amava viaggiare e gli animali, in particolare i cani.

Il 26 settembre dello scorso anno, giorno del fatale intervento odontoiatrico, Vincenzo accompagna personalmente Gaia in studio. «Ero in sala d’attesa – racconta – e sentivo che si lamentava per un dolore, forse legato all’anestesia. Dopo circa un’ora, un’assistente mi ha chiamato con urgenza dicendomi di entrare. L’ho trovata priva di sensi, cianotica, in arresto cardiaco». Da lì inizia un estenuante susseguirsi di soccorsi, tra ambulanza, elicottero e corsa in ospedale, che tuttavia non evitano l’inevitabile.

Da quel giorno la vita di Vincenzo è profondamente cambiata: «Sopravvivo per mio figlio, ma è come galleggiare a peso morto. Piango ogni giorno, un dolore indescrivibile che ti devasta dentro». Il dolore è ancora più grande se si considera che la famiglia aveva già conosciuto la tragedia della perdita della madre di Gaia, morta nel 2011 a soli 50 anni dopo una breve malattia.

Adesso la famiglia Pagliuca punta tutto sulle indagini in corso, convinti che vi siano responsabilità precise dietro la morte della giovane: «Credo che ci siano state gravi negligenze. Se Gaia non fosse mai entrata in quello studio, oggi sarebbe ancora viva». Vincenzo conclude con una richiesta di giustizia chiara e ferma: «Chi ha sbagliato dovrà pagare per le sue colpe, per proteggere anche i futuri pazienti. Gaia era sana, senza patologie pregresse, eppure è morta a soli 23 anni».