Il centro di emergenza e urgenza del Veneto: «In ospedale solo chi ha avuto contatti con la ragazza»
ROMA Durante la notte diverse persone che hanno partecipato alla giornata mondiale della gioventù si sono rivolte al pronto soccorso dell’ospedale di Udine temendo un possibile contagio da meningite. La psicosi dei pellegrini si è diffusa nel corso della notte dopo che ha cominciato a circolare la notizia del decesso a Vienna della giovane romana stroncata da meningite fulminante. Oltre a uno dei tre pullman della comitiva romana su cui viaggiava la ragazza, si è fermato in pronto soccorso a Udine nella notte anche un altro autobus di giovani della provincia di Treviso a bordo del quale un ragazzo aveva accusato un malore. Nessuno di loro era stato in contatto con la vittima e il giovane non aveva i sintomi della meningite, ma per scrupolo il gruppo è stato sottoposto a profilassi.
Controlli anche su pullman di pellegrini provenienti dal Padovano. In ospedale si sono presentati però anche singoli cittadini che, sebbene non manifestassero i sintomi della meningite, spaventati hanno raggiunto le strutture sanitarie con i mezzi propri per chiedere informazioni. Per fronteggiare la situazione, sono stati richiamati in pronto soccorso i medici reperibili e sono intervenuti anche altri due sanitari della direzione medico-ospedaliera. Il sistema del pronto soccorso ha funzionato bene ma l’invito è a non recarsi nelle strutture sanitarie senza sintomi specifici come febbre alta sopra i 38 gradi e mal di testa, interessando, invece, in caso di dubbio, il proprio medico curante.
A Verona cinquanta ragazzi di un pullman proveniente dall’evento di Cracovia durante la notte sono stati portati in ospedale a Verona, dove erano ospiti del centro Salesiani per il viaggio di ritorno a San Giovanni Rotondo, per essere sottoposti alla profilassi anti meningite. Il loro bus era vicino a quello della ragazza romana morta a Vienna ed è stato deciso di sottoporli alla cura preventiva. Smistati dal 118 venti sono stati visitati al policlinico, altri trenta a Borgo Trento e poi sono ripartiti per il rientro a casa.
Il Centro regionale emergenza e urgenza del Veneto(Creu) invita intanto i giovani di rientro dalla Gmg di Cracovia a recarsi in ospedale per la profilassi antimeningite solo se hanno avuto contatti con la ragazza romana morta a Vienna durante il rientro. «La profilassi – afferma il comunicato – è raccomandata solo per le persone che hanno avuto contatti stretti con la persona deceduta, ovvero hanno viaggiato nello stesso pullman, dormito negli stessi locali, avuto contatti ravvicinati, pranzato allo stesso tavolo. Tutte le altre persone – conclude il comunicato – non devono recarsi presso le strutture sanitarie».
Corriere.it