Per ricordare il lavoratore scomparso e per mettere l´accento sulle gravi carenze nel campo della sicurezza che ancora persistono in diversi luoghi di lavoro La CSU si costituirà parte civile nel procedimento giudiziario. Le responsabilità dovranno essere accertate e adeguatamente perseguite sul piano penale
Con profonda costernazione la CSU ha appreso la tragica notizia della morte di Evaristo Fabrucci, avvenuta venerdì sera a seguito delle conseguenze del drammatico infortunio sul lavoro verificatosi all´interno della Titan Call lo scorso 13 ottobre. La Centrale Sindacale Unitaria esprime alla famiglia del lavoratore scomparso tutta la propria solidarietà per il dolore da cui è stata colpita, rinnovando la disponibilità a fornire ogni forma di tutela necessaria, anche sul piano legale.
Per ricordare Evaristo Fabrucci, la CSU invita i lavoratori di tutti i settori ad osservare UN MINUTO DI SILENZIO alle ORE 11.00 di domani (MARTEDÌ 20 OTTOBRE). Un minuto di raccoglimento anche per porre l´accento sull´impegno che ancora è necessario per affermare in ogni luogo di lavoro una vera prassi e cultura della sicurezza.
La CSU, a seguito dell´incidente, aveva espresso pubblicamente il proprio sconcerto e indignazione, sia per il fatto che si trattava di un lavoratore non in regola, che per l´adozione, da parte della Titan Call, di procedure di lavoro estremamente pericolose per la vita dei lavoratori, secondo quanto è emerso dalle prime ricostruzioni del drammatico infortunio.
Sul piano processuale CSdL e CDLS – attraverso i propri legali – si costituiranno parte civile nel procedimento giudiziario avviato dalla magistratura. Ciò, quale contributo per l´accertamento della verità dei fatti, e affinché tutte le responsabilità che sono alla base della morte sul lavoro di Evaristo Fabrucci, vengano accertate e perseguite adeguatamente. Ricordiamo che il sindacato da tempo ha deciso di costituirsi parte civile nei processi penali per infortuni sul lavoro particolarmente rilevanti.
Sul piano generale, da tempo il sindacato chiede con forza che venga compiuta una attenta verifica della legge n. 31 del 1998, ad oltre dieci anni dalla sua entrata in vigore, per individuare i contenuti che hanno necessità di essere rivisti e resi coerenti con i cambiamenti avvenuti nel mondo del lavoro. Oltre a ciò, la CSU continua a sollecitare tutti gli organi preposti affinché si ponga fine alle molte carenze che ancora si registrano, in molti luoghi di lavoro, nella gestione e applicazione delle norme vigenti sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Anche questo tragico incidente, che fa seguito al precedente infortunio mortale avvenuto nel 2005, dimostra che resta ancora molto da fare per garantire il fondamentale diritto dei lavoratori a lavorare senza rischi per la propria vita. Non possiamo più accettare che nel 2009 si debba morire sul lavoro…
Centrale Sindacale Unitaria