
Si è spento Carlo Tognoli, sindaco di Milano dal 1976 a 1986, ex deputato e più volte ministro. Il 16 giugno avrebbe compiuto 83 anni. Malato da tempo, a novembre era stato ricoverato in ospedale per una frattura, e dopo poche settimane aveva contratto il Covid.”Un pezzo della storia milanese – scrive sui social Bobo Craxi – della storia socialista e anche della nostra vita che se ne va. Un grande dolore”. Il sindaco del capoluogo lombardo, Beppe Sala, lo ricorda in questo modo: “Milano piange la scomparsa di Carlo Tognoli, un grande sindaco della nostra città, un uomo politico concreto e aperto alle riforme. Un milanese vero. Per me un maestro e un amico sincero. Mi unisco al dolore della famiglia”.
“È stato un sindaco amatissimo – afferma l’ex sindaco Giuliano Pisapia – che ha affrontato gli anni difficili dell’uscita dal terrorismo dando una impronta alla città che ha segnato un lungo periodo. È sempre stato orgoglioso di essere un socialista riformista e anche da ministro si è impegnato per Milano. Con la sua scomparsa Milano perde una figura di riferimento, un protagonista del dibattito pubblico ascoltato e rispettato. Nei miei anni da sindaco ho dialogato spesso con Tognoli e la sua scomparsa mi addolora profondamente. Rivolgo una grande abbraccio alla sua famiglia e ai tanti suoi amici”
Iscrittosi al Psi a venti anni, con il diploma di perito chimico in tasca lavorò per alcuni anni in un’azienda farmaceutica. Frequentò l’Università Bocconi da studente-lavoratore, pur senza terminarla. Ben presto capì che la sua vera grande passione era la politica: dirigente giovanile del Psi, nel 1960 fu mandato a “farsi le ossa” al consiglio comunale del piccolo comune di Cormano (Milano). Nel 1970 fu nominato assessore a Palazzo Marino, restando in carica fino al 1976, quando a 38 anni fu eletto sindaco di Milano (il più giovane nella storia della città). Per dieci anni amministrò la sua città. Nel 1984 fu eletto al Parlamento europeo, dove restò in carica fino al 1987. Dimessosi, fu eletto alla Camera dei deputati (rieletto nel 1992). In quegli anni ebbe anche incarichi di governo: dal 1987 al 1992 come ministro per i Problemi delle Aree Urbane (governi Goria e De Mita) e poi di Ministro del Turismo e dello Spettacolo nei governi Andreotti VI e VII. Giornalista, diresse il mensile Critica Sociale (fondato da Filippo Turati) dal 1981 al 1992.
Fino alla fine ha conservato un grande amore per Milano, fornendo sempre il proprio contributo di idee e riflessioni, anche se ormai lontano dall’impegno politico attivo. Nei suoi scritti amava soffermarsi sulle conquiste del primo sindaco socialista di Milano, Emilio Caldara. Senza mai dimenticare l’analisi dei due fari del riformismo italiano, Filippo Turati ed Anna Kuliscioff.
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