Presidente onorario di Indesit Company, ex numero uno di Confindustria (dall’80 all’84), Cavaliere del Lavoro, l’imprenditore marchigiano lascia la moglie Franca e 4 figli.
Vittorio Merloni, ex presidente di Confindustria e simbolo di un pezzo di storia industriale italiana con i frigoriferi e le lavatrici che da Fabriano erano entrati nelle case di mezzo mondo, diventando una case history nelle Business School americane, se n’è andato, dopo una lunga malattia. Aveva 83 anni ed era presidente onorario di Indesit company e di Fineldo, la holding familiare che nell’ottobre 2014 aveva ceduto il pacchetto di maggioranza della società di elettrodomestici a Whripool.
L’imprenditore marchigiano, sposato con Franca Carloni e padre di Maria Paola, Andrea, Antonella e Aristide, dopo la laurea in Economia e Commercio a Perugia, comincia la sua carriera nel 1960 lavorando nell’azienda fondata dal padre Aristide. Nel 1975 nasce la Merloni Elettrodomestici, di cui Vittorio Merloni diventa presidente fino al 29 aprile 2010, quando lascia la carica al figlio Andrea per diventare presidente onorario. Nel 1980 diventa presidente di Confindustria per 4 anni . Nel 1984 riceve la nomina a Cavaliere del Lavoro. La parabola imprenditoriale dell’azienda che produce grandi elettrodomestici (lavabiancheria, asciugabiancheria, lavastoviglie, frigoriferi, congelatori, cucine, forni e paino cottura) con i marchi Indesit, Ariston, Hotpoint, continua con lo sbarco in Borsa a Milano nel 1987.
Il cambio del nome dell’azienda da Merloni a Indesit Company, nel 2004, segna un altro passaggio storico, che sarà poi seguito da molte altre aziende. Dietro la scelta ci sono ragioni di marketing, perché in questo modo si identifica la società con il suo marchio più noto. Ma per il gruppo di Fabriano è anche un ulteriore passo verso la separazione della famiglia dall’ azienda, che già da parecchi anni è gestita da management esterno. Vittorio Merloni infatti ha sempre scelto di occuparsi delle strategie, lasciando la guida operativa ai manager, che ha contribuito a lanciare, da Andrea Guerra, ora responsabile di Eataly, dopo 10 anni alla Luxottica, a Francesco Caio, oggi amministratore delegato di Poste Italiane.